Sul toponimo non si registra concordia: per alcuni deriverebbe dall'antroponimo latino "Callucius", per altri da "Calocero" (antico nome di San Calogero). E' un comune in provincia di Asti, situato su una collina coltivata a viti ed alberi da frutta e dominata dalla possente mole del castello. La produzione secolare di ottimi vini DOC e la tradizione gastronomica rendono il paese noto ed apprezzato non solo in territorio italiano.
La prima documentazione storica relativa a Calosso risale al 960 d.C. Nei primi anni del XII secolo il paese fece parte del Consortile di Acquosana. Nel XIV secolo fu coinvolto direttamente nelle lotte tra Ghibellini e Ghelfi: questi ultimi fecero strage degli abitanti e distrussero il centro che solo qualche anno dopo fu acquistato dal banchiere astigiano Roero. Nel 1387 entrò a far parte della dote di Valentina Visconti e, grazie al matrimonio di quest'ultima con Luigi d'Orleans, divenne territorio francese per ben un secolo e mezzo. Nel 1642 il centro fu nuovamente distrutto, solo sul finire del secolo finalmente si vennero a creare le condizioni per lo sviluppo e la prosperità.
Da vedere:
La parrocchiale di San Martino in stile barocco fu edificata sul finire del XVII secolo sul luogo in cui sorgeva un preesistente edificio risultante citato in un documento storico nei primissimi anni del XIII secolo. Fu sottoposta a modifiche radicali alla fine del XIX secolo che costarono la perdita di affreschi risalenti al Settecento. Attualmente si presenta con due stili diversi: classicheggiante la parte centrale della facciata con lesene e grande timpano e due lati aggiunti nel 1896 in sostituzione delle cappelle laterali. Il portale si mostra abilmente intagliato, il campanile, con cuspide sormontata da San Martino a cavallo, fu costruito contemporaneamente alla chiesa ed è caratterizzato dalla presenza sulla sua sommità di una balconata che consente di godere di un favoloso panorama. Conserva un pregevole coro ligneo recentemente restaurato, probabilmente risalente all'inizio del Settecento, un organo installato alla fine del XIX secolo.
La cappella dedicata a Sant'Alessandro Sauli.
Il castello a partire dal Trecento fu di proprietà dei Roero al quale si deve la ristrutturazione avvenuta nel XVII secolo. Attualmente presenta un aspetto assolutamente diverso da quello originale: feritoie, una torre cilindrica caratterizzata dalla presenza di merli, un portale del XVIII secolo ed un salone decorato da stucchi di epoca settecentesca. È circondato da un bel parco.
Il centro storico.