Il toponimo, secondo la tesi più accreditata, deriverebbe da "mons barros" (monte degli sterpeti). Comune in provincia di Asti, è situato tra due colline, caratterizzato da vicoli ripidi che corrono tra palazzi ricchi di storia e di arte. È famoso per la specialità locale: gli amaretti.
La data di fondazione è ignota, ma molti sono gli elementi per ritenere che il borgo sia di origini antichissime. Nell'anno 889 gli Ungari e subito dopo i Saraceni invasero la zona costringendo la popolazione a lasciare l'originario nucleo abitativo situato nella Valle Cervino per trovare rifugio sulla rocca. Gli invasori furono sconfitti ed allontanati da Aleramo. Durevolmente e costantemente fedele ai Marchesi del Monferrato, nella prima metà del XIII secolo l'abitato fu attaccato dalla Lega Lombarda. Durante il Medioevo visse un periodo di grande prosperità perchè, grazie alla particolare posizione, era in condizione di controllare il traffico di merci provenienti da Voltri e da Savona. Quando nel XVI secolo Genova fece transitare tutte le derrate attraverso il suo porto, Mombaruzzo perse le sue fonti di reddito, a questo sfavorevole stato di cose si aggiunsero le numerose guerre in cui fu direttamente coinvolto il Monferrato. Nel 1625 i Francesi misero a ferro e fuoco il paese e solo qualche anno più tardi le mura furono danneggiate dal Marchese Del Vasto. Sotto i Savoia il centro riuscì finalmente a prosperare.
Da vedere:
La chiesa di Santa Maria Maddalena di origine romanica, ristrutturata a più riprese, fu citata per la prima volta in un documento risalente al XV secolo.
La chiesa di Sant'Antonio Abate edificata nel Quattrocento su una preesistente chiesa risalente al 1200 e restaurata una prima volta nel XVIII e una seconda nel XIX secolo. Durante tali rimaneggiamenti fu realizzato il battistero gotico, sostituito il pavimento ed apportate altre modifiche. Nei primi anni del XX secolo furono effettuate ulteriori rifacimenti.
La chiesa della Confraternita di Sant'Andrea.
L'ex chiesa parrocchiale di San Marziano.
La Torre Civica, di origine medievale, originariamente aveva la funzione di permettere la comunicazione con le altre torri di avvistamento attraverso segnali luminosi.
Il Palazzo Della Chiesa presenta un pregevole portale rinascimentale.
Palazzo Pallavicini acquistato dal Marchese Gerolamo nel 1709.