Il toponimo deriva dal latino "Vicus peculi" (villaggio delle pecore). Comune in provincia di Alessandria, è situato ai confini con la Lombardia, nel punto in cui il torrente Curone incontra la pianura, nei pressi del Monte Giarolo. Il territorio comunale è suddiviso tra il capoluogo, la parte più antica si trova su una collina a quasi 200 metri di altitudine, e alcune frazioni. È noto per aver dato i natali al pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo.
Il primo insediamento abitativo con molta probabilità fu opera delle antiche popolazioni Liguri; i Romani occuparono il territorio nel corso del I secolo. Durante il X secolo fu costruita la pieve romanica ed il villaggio fortificato; due secoli dopo ebbe inizio il periodo in cui Volpedo condivise le sorti della città di Tortona che, assediata dal Barbarossa, ricevette il suo aiuto. I Visconti di Milano nel XV secolo concessero il paese in feudo a Perino Cameri che, solo pochi anni dopo, lo donò alla Fabbrica del Duomo di Milano da cui ottenne il riconoscimento di notevole autonomia. Il centro, guelfo, si scontrò nel XVI secolo con il ghibellino Monleale. Nel 1738 fu inglobato nel Regno di Sardegna per passare ai Marchesi di Monperone prima e ai Malaspina nel XIX secolo.
Da vedere:
La pieve romanica di San Pietro, la cui presenza fu documentata in atti risalenti al X secolo, fu ristrutturata nel XV secolo. Al suo interno presenta affreschi della scuola dei fratelli Basilio risalenti al XV-XVI secolo.
La parrocchiale di San Pietro, di epoca ottocentesca, costruita sul luogo in cui si trovava l'abitazione del Beato Giovannino Costa, patrono del paese. La chiesa custodisce un'opera di Pellizza da Volpedo raffigurante San Luigino.
Ciò che rimane dei bastioni che proteggevano il castrum, risalenti al Cinquecento.
Il palazzo municipale di epoca ottocentesca con sottostanti porticati.
La casa natale e lo studio di Giuseppe Pellizza da Volpedo, celebre autore de Il Quarto Stato. L'edificio custodisce oggetti personali ed alcune opere del pittore.