Il toponimo deriva dal latino "pons turris" (ponte con torre), con riferimento all'antico ponte di epoca celto-gallica sul quale, secondo la leggenda, avrebbe transitato Annibale nel 218 a.C. e che permetteva a coloro che viaggiavano lungo la strada da Asti a Trino Vercellese di attraversare il Po. Comune in provincia di Alessandria, situato a 10 chilometri da Casale, è ricco di importanti e pregevoli edifici religiosi.
Durante il periodo medievale dipese dall'Abbazia di Fruttuaria e dal Monastero di San Pietro di Breme e fu conteso tra il comune di Vercelli ed i Marchesi del Monferrato per divenire stabilmente dominio di questi ultimi intorno al XIII secolo. Nel 1329 il territorio fu infeudato a Tommaso Scarampi di Camino ed al Marchese di Gozzani. Dopo l'annessione del Ducato del Monferrato agli stati sabaudi nel 1708 entrò a far parte della provincia di Casale e tale stato di cose rimase fino alla caduta dell'antico regime sul finire del XVIII secolo. Sotto i Francesi fece parte del dipartimento del Tanaro e poi del dipartimento di Marengo fino alla Restaurazione, per divenire parte della provincia di Alessandria nel 1859.
Da vedere:
L'oratorio di San Giacomo. L'oratorio originario di San Giacomo, di cui non è nota la data di edificazione, risulta presente in una mappa del XVII secolo. L'edificio attuale risale al 1764, presenta pianta rettangolare e volta a botte, il campanile in cotto è di poco precedente. All'interno sono conservati due quadri del Moncalvo e due antiche statue in legno.
La parrocchiale di Sant'Agata. L'originaria chiesa parrocchiale di Sant'Agata risaliva al XII secolo, fu fondata da Guglielmo di Camino, forse in un luogo diverso da quello in cui si trova attualmente. L'edificio attuale fu edificato in stile gotico-romanico nel 1248 e restaurato a metà del XVIII secolo, alla fine del secolo successivo al campanile fu aggiunta la cella campanaria. La facciata è arricchita da una lunetta sovrastante il portale con all'interno un dipinto di Mario Gilardi. All'interno tre navate, l'altare maggiore settecentesco in marmo policromo, un battistero in pietra risalente al Trecento, a forma di parallelepipedo, sulle cui pareti sono scolpite colonnine, fregi e figure, usato come altare. Il presbiterio è delimitato da una balaustra in marmo rosa e nero. Conserva tre tele del Moncalvo ed altre seicentesche appartenenti alla sua scuola, due del Guala ed altre opere di pregio. Sul sagrato ciottoli di fiume bianchi e neri.
La chiesa della Madonna delle Grazie, fondata prima della seconda metà del XVII secolo, è situata all'esterno delle mura del paese. Presenta un robusto campanile ed un maestoso altare con quattro colonne nere.
La chiesa della Purificazione della B.Vergine Maria a Rocchetta, edificata nel 1728, conserva una grande tela settecentesca di autore ignoto, una pala raffigurante i Santi Santi Sebastiano e Rocco di Guala ed altre pregevoli opere.
La chiesa della Madonna della Neve, citata già nel 1158, fu restaurata nel XVIII secolo e di recente. Ad unica navata, conserva una tela del Defrancisci.
Il Museo dei giocattoli inaugurato nel 2007.
Il Deposito museale Colombotto Rosso custodisce molte opere del celebre artista.