Il toponimo deriva dal nome proprio latino "Gavius", probabilmente un uomo che in epoca imperiale fu proprietario di alcune terre in zona. Comune in provincia di Alessandria, situato ai confini con il territorio di Vercelli, l'abitato è arroccato su una collina che domina il Basso Monferrato e la pianura del Po ed è sovrastato dal bellissimo castello. Le case sono distribuite su due aree distinte: la parte bassa, costruita intorno alla pieve, ed una parte alta caratterizzata dalla struttura a ricetto medievale. Dalla frazione Cantavenna, complici le giornate terse e soleggiate, è possibile riconoscere in lontananza l'inconfondibile profilo del Monte Bianco, del Monviso, del Monte Rosa e del Cervino. La zona è coltivata a vigneti dai quali si ricava dell'ottimo ed apprezzato vino.
Benché la prima documentazione certa dell'esistenza del paese risalga all'anno Mille, si può affermare che l'abitato abbia origini romane: lo prova tanto il toponimo, quanto il ritrovamento di una pietra miliare che reca riferimento sia a Diocleziano che a Massimiano. Nei secoli VI e VII sul territorio si stabilirono popolazioni di origine germanica che vissero in nuclei separati da quelle preesistenti fondando gli abitati che oggi corrispondono alle diverse frazioni di Gabiano. Fa eccezione Cantavenna di origini più risalenti. La zona fu assegnata da Carlo Magno all'Abbazia della Novalesa fino a quando questa fu distrutta dai Saraceni. Passò poi alla Badia benedettina di Breme. Nella seconda metà del XII secolo fu dominio dei Marchesi del Monferrato e nel 1247 Bonifacio II concesse in feudo Gabiano a Rainero e Bastardino. Nel 1245, attaccati dalle truppe di Roberto d'Angiò, gli abitanti coraggiosamente e con decisione riuscirono a difendersi. Nel corso del XIV secolo, a causa dei frequenti attacchi di eserciti e alle conseguenti razzie ed epidemie, il borgo fu cinto di mura. Nel 1421 tornò in possesso dei Marchesi del Monferrato, agli Scarampi e a Carlo Montiglio e nel 1613 fu conquistato dai Savoia.
Da vedere:
La parrocchiale di San Pietro di epoca medievale ha subito rifacimenti negli anni successivi. Conserva al suo interno pregevoli affreschi. Il campanile è romanico.
La chiesa di Sant'Aurelio costruita in una valle tra le due frazioni di Zoalengo e Mincengo nel IX secolo. Presenta un'unica navata e ricche decorazioni al suo interno. Probabilmente vi furono custodite le spoglie del santo fino al loro trasferimento in Germania.
La parrocchiale di Sant'Eusebio a Varengo in stile barocco è preceduta da una scalinata.
La parrocchiale di San Carpoforo a Cantavenna in stile neoclassico.
La cappella della Madonna della Neve a Casaletto.
Il castello dei Cattaneo Adorno Giustiniani, risalente all'XI secolo, fu fatto edificare per volere di Aleramo, Marchese del Monferrato. Nel corso degli anni più volte distrutto e ricostruito, è oggi dotato di un corpo principale, di torri cilindriche sormontate da merli e di una torre a base quadrata sui cui lati si aprono splendide trifore. Possiede cortili con pozzi e collezioni di armi e d'arte ed una vasta tenuta in parte destinata a vigneto, in parte adibita a parco con annesso labirinto.