Comune in provincia di Alessandria, l'abitato è distribuito tra le colline del Monferrato e la valle in prossimità del Tanaro. La zona più antica è costruita su un'altura intorno alla chiesa parrocchiale.
Il primo nucleo probabilmente era di origine tardo-romana e fu citato per la prima volta in un documento della prima metà dell'XI secolo, epoca in cui Fubine era sottoposto al controllo del Vescovo di Asti Pietro II. Nel periodo successivo fece parte del Marchesato del Monferrato e nella seconda metà del XIII secolo si sottomise al comune di Alessandria, ma il castello rimase di proprietà della famiglia Cane. Nel IV secolo fu attaccato e distrutto dalle truppe angioine in guerra con i Visconti di Milano; poco tempo dopo tornò sotto il Marchesato del Monferrato acquisendo franchigie e concessioni. Nel corso del XV secolo il borgo fu fortificato: con molta probabilità è a questo periodo che l'abitato fu dotato delle mura con lo spalto di cui rimane ancora traccia. Nel XVI secolo il paese fu oggetto di saccheggio da parte dei Lanzichenecchi. In quell'occasione persero la vita circa 600 cittadini, rei di aver opposto resistenza all'attacco. Il XVI secolo vide Fubine conquistare propri statuti ed essere direttamente coinvolto negli scontri tra truppe francesi ed imperiali, mentre intorno alla metà del secolo fu venduto al nobile mantovano Alberigi con il quale sorsero numerose questioni per la pretesa da parte di costui che gli abitanti rinunciassero ai privilegi da tempo goduti. Alla fine del secolo i Fubinesi acquistarono la loro indipendenza da Alberigi e si sottomisero al Duca di Mantova e del Monferrato. Il XVII secolo fu un periodo di regresso economico a causa del coinvolgimento nelle Guerre del Monferrato, delle cospicue tasse pagate prima ai Gonzaga e poi ai Savoia e delle carestie ed epidemie che flagellarono il paese. Nel 1658 fu infeudato al Conte Natta e nei primi anni del secolo successivo passò ai Savoia.
Da vedere:
La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta eretta tra la fine del XV ed i primi anni del XVI secolo. Nell'Ottocento grazie a lavori di ristrutturazione acquisì un aspetto neogotico. Il campanile è alto ben 56 metri e domina l'abitato. L'edificio conserva quadri di Gaidano.
La chiesa di Conserra, dedicata a San Pietro, nella prima metà del XVII secolo fu spogliata di parte del materiale di cui era composta per permettere la costruzione di un nuovo edificio religioso. Fu restaurata nel XIX secolo.
La chiesa della Trinità, risalente al XVII secolo, è probabile che sia stata edificata su un preesistente oratorio. Sacrestia e campanile sono di epoca più tarda. Recentemente restaurata, è oggi sede della Biblioteca Civica.
La chiesa dei Battuti o dei Disciplinanti oggi adibita a sede di manifestazioni culturali.
La chiesa di Nostra Signora del Carmine costruita agli inizi del XVII secolo.
La cappella di San Rocco.
La Casa Pane di origini settecentesche.
Il castello appartenuto ai Conti Cacherano di Bricherasio.
Il monumento sepolcrale di Emanuele Cacherano di Bricherasio, situato nella cappella omonima, fu realizzato dallo scultore Leonardo Bistolfi.
Lo Spalto, così sono chiamati i resti delle antiche mura difensive, si diparte dalle arcate della Casa Pane alla chiesa dei Disciplinanti.