Comune montano in provincia di Verbano Cusio Ossola, facente parte della Bassa Ossola, Vogogna è circondato dal verde dell'omonima valle e da montagne, tra cui il Monte Rosa. Situato vicino ai comuni di Pieve Vergonte, Pallanzeno e Piedimulera e ai laghi Mergozzo, Orta e Maggiore, ben collegato con Milano e con la Svizzera attraverso il Passo del Sempione, per la sua particolare posizione ha rappresentato un luogo di importanza strategica dal punto di vista militare e, fino all'apertura di una recente arteria, è stato l'unica via di collegamento per raggiungere il Sempione. E' costituito da un gruppo di case raccolte intorno ad un castello dall'aspetto vigoroso. Conserva con cura un borgo medievale, sapientemente pavimentato con ciottoli di fiume, che ospita diverse manifestazioni.
Il paese risulta citato per la prima volta in una pergamena del 970 d.C; divenuto, dal periodo successivo all'anno Mille, centro subordinato al comune di Vergonte, solo nella prima metà del XIV secolo, a seguito di un'alluvione che distrusse quest'ultimo, Vogogna acquistò importanza sotto l'aspetto politico e amministrativo e divenne sede della giurisdizione fino al XIX secolo. Visse un lungo periodo di prosperità sotto il dominio delle famiglie Visconti e Borromeo ma, con l'avvento degli Spagnoli e degli Austriaci, le distruzioni provocate dalle frequenti calamità naturali ed epidemie, iniziò la lenta decadenza del centro che divenne inesorabile con i Savoia. Nel 1771 perse la giurisdizione su Beura, Cardezza, Masera e Trontano e fu diviso in sei comuni indipendenti. Nel 1798, sull'onda della idee diffuse dalla Rivoluzione francese, fu sede di moti rivoluzionari. Nel 1818 perse il mandamento amministrativo e divenne semplice comune.
Da vedere:
La maestosa parrocchiale del Sacro Cuore, la cui costruzione ebbe inizio nel 1894 e termine nel 1904, è in stile neogotico. Presenta affreschi di Giuseppe De Giorgi e pregevoli arredi in legno e in marmo provenienti da una preesistente chiesa. Notevole è l'organo recentemente restaurato.
L'oratorio di Santa Marta, risalente al XV secolo, fu citato per la prima volta in documenti del 1575. Inizialmente composto da una sola navata e cantoria, fu ampliato nel 1759 con l'aggiunta della sacrestia; nel 1811 la balaustra marmorea, situata nella chiesa dei Serviti, fu trasferita al suo interno. Situato all'interno del vecchio borgo, è ricco di arredi di pregio.
L'oratorio di Santa Maria delle Grazie del XVII secolo in frazione Dresio conserva statue e quadri di pregio artistico. E'stata restaurata nel 1890.
L'oratorio di San Zenone, eretto come cappella nel XIV secolo, fu ampliato nel XVII secolo. Situato a San Zeno, conserva un dipinto di Valentino Rossetti.
L'oratorio di San Pietro in frazione Dresio è l'edificio sacro più antico, risalirebbe al X-XI secolo con affreschi quattrocenteschi attribuiti a Giovanni da Campo.
L'oratorio di San Martino, risalente al 1580, come si evince dalla data incisa sulla campana, si trova a Genestredo. Dotata di una sola navata e di un pronao, è abbellita da affreschi, statue e dipinti
La chiesa di Santa Maria degli Angeli, anche detta dei Padri Serviti, è risalente al XV secolo. Nel 1798 fu sconsacrata e le opere contenute trasferite altrove. Attualmente è la cappella del Cimitero comunale.
L'oratorio di Loreto, ampliato nel 1641, si trova in località Loreto.
L'oratorio dei Santi G. Battista e Bernardo d'Aosta in frazione Prata.
La parrocchiale dei Santi Giacomo e Cristoforo.
La parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù.
Il castello, situato in posizione dominante il paese, fu edificato nel XIV secolo probabilmente su richiesta di Giovanni Visconti allo scopo di proteggere il borgo e l'intera valle. Il nucleo originario era costituito dalla torre quadrata e da una parte della cinta di mura, nel 1348 furono aggiunti nuovi corpi di fabbrica e questo particolare, unito alla conformazione del territorio, ha reso la pianta del castello irregolare. Nel XVIII secolo fu adibito a prigione.