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Omegna

Descrizione

Il toponimo ha origini incerte: per alcuni deriverebbe dal latino "viminea" (con riferimento al salice), per altri dall'antroponimo latino "Viminea". E' un comune in provincia di Verbano Cusio Ossola, situato ai confini con il territorio di Novara, sul Lago d'Orta. È composto da diverse frazioni, tutte eterogenee, ma ugualmente interessanti per testimonianze storiche ed artistiche e per suggestioni paesaggistiche. Dalla metà dell'Ottocento furono create numerose fabbriche nel settore dei casalinghi.
La zona fu abitata sin dall'Età del Bronzo e del Ferro, come prova il ritrovamento di importanti reperti dell'epoca. Vi si stabilirono gli Osci, i Liguri ed i Leponzi, suddividendosi in gruppi minori. Nel VI secolo a.C. il territorio piemontese fu invaso dai Celti, a loro volta sottomessi dai Romani. Caduto l'Impero romano, la zona fu invasa da popolazioni barbariche ed infine dai Longobardi, allontanati, su richiesta del Papa, dai Franchi di Carlo Magno. Nel XIV secolo divenne libero Comune con suoi statuti; nello stesso periodo le strutture difensive ed il castello furono fatti abbattere dai Visconti. Nel XV secolo, con la morte di Filippo Maria Visconti, la Repubblica Ambrosiana riconobbe al centro la libertà. Nello stesso secolo, tuttavia, divenne feudo dei Borromeo. Il XVI secolo fu un periodo nero per Omegna che fu saccheggiata da diverse truppe, tra cui quelle svizzere e quelle spagnole. Passò poi al comune di Novara ed ai Savoia.

Da vedere:

La chiesa di Sant'Ambrogio di età tardo-romanica si presenta a tre navate e cappelle laterali. All'interno lo stile è tipicamente barocco, conserva una pala d'altare, opera dello Stella e le spoglie di San Vito. Il campanile di origine medievale ha pianta quadrata, è interrotto da feritoie,monofore, bifore e trifore.
La chiesa della Madonna del Popolo.
La parrocchiale di San Maiolo di Cluny ad Agrano.
La chiesa di San Gaudenzio a Crusinallo.
La parrocchiale dell'Assunta a Cireggio.
L'oratorio di San Bernardino a Bagnella.
L'oratorio di San Gottardo a Borca.
La porta romana, unico ricordo delle cinque porte di accesso che conducevano alla città medievale.
Il ponte sullo Strona risalente al XV secolo.
Il Museo arti ed industria espone oggetti concessi dalle industrie cittadine di elettrodomestici, pentole e casalinghi: Alessi, Bialetti, Girmi, Lagostina, Piazza.

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