Integrato nell'area metropolitana milanese, Cinisello Balsamo è un nodo viario strategico, essendo situato tra la direttrice nord, verso la Brianza e quella est-ovest dell'autostrada Torino-Venezia. Fino al 1928 Cinisello e Balsamo erano due distinti comuni, che nel corso della storia, pur essendo due entità autonome, avevano vissuto le stesse esperienze. Il toponimo Cinisello deriverebbe, secondo alcuni da "cinixellum" (ad indicare la fertilità del terreno di colore cenerino), mentre secondo altri dalla gens romana "Cinis Aelli". Il toponimo Balsamo deriverebbe, invece, da una nobile famiglia medievale del luogo.
Il suo sviluppo economico è legato prevalentemente al settore dell'industria e del terziario, rappresentando di fatto un prolungamento del capoluogo lombardo.
Luogo di soggiorno della nobiltà milanese, numerose sono le ville sei-settecentesche, tra cui menzioniamo:
- Villa Ghirlanda, risalente al XVI secolo e più volte rimaneggiata, sede della civica biblioteca e del museo di fotografia contemporanea;
- Villa Ferrari Casnedi Casati Stampa di Soncino (XVII secolo);
- Pecchio Orsini Protti (XVII secolo);
- Pallavicini Mantovani, nella frazione di Robecco.
Tra gli edifici religiosi segnaliamo:
- la Chiesetta di sant'Eusebio, di epoca longobarda;
- la Chiesa di Sant'Ambrogio, (1500), patrono e protettore di Cinisello;
- la Chiesa di San Martino Vescovo, (1500), patrono e protettore di Balsamo;
- la cinquecentesca Chiesetta di San Bernardino;
- la Chiesa di San Pio X (1958);
- la Chiesa di San Giuseppe Lavoratore (1957-1958);
- la Chiesa di San Pietro Martire (1968);
- la Chiesa di Santa Margherita (1961);
- la Chiesa della Sacra Famiglia (1965).