Otto secoli fa - raccontano le cronache del Pier Crescenzio - a Gambellara si teneva vigna. E su quelle splendide colline venete, da sette generazioni la famiglia Zonin produce i suoi vini. Lì sono le radici di un mondo che è oggi composto da undici aziende agricole per oltre 1800 ettari di vigna, nei terroir più vocati d'Italia. Al centro del mondo Zonin resta la terra: quella delle tenute dove nascono alcuni dei più grandi vini italiani, quella di Gambellara da dove questa famiglia di piccoli agricoltori ha mosso con costanza, impegno, tramandando di generazione in generazione il senso della vita e il bello della vite, il suo viaggio per giungere ai vertici dell'enologia nazionale. Un mondo d'infinite sensazioni, un viaggio nel buono e nel bello con al centro la terra. Dove da sette generazioni sono piantate le radici Zonin.
Per chi ha alle spalle una storia secolare e radici fortemente familiari produrre non è soltanto un lavoro: è un impegno.
Lo stesso che la Zonin si è assunto a metà degli anni '60 comprendendo che bisognava far bere meglio quanti più consumatori possibile. Tra i primi ad avvertire questo sensibile mutamento del mercato è stato senza dubbio Gianni Zonin, che a 29 anni, dopo il diploma alla scuola enologica di Conegliano e la laurea in Giurisprudenza, si è trovato alla presidenza dell'azienda. Ed ha dato continuità alla tradizione familiare e concretezza all'impegno di migliorare la qualità dei vini, intraprendendo un deciso e coraggioso programma. Questo progetto è stato sempre incentrato su un'idea forte: per avere vini d'alta qualità è necessario disporre del vigneto e mettere in valore i terroir. Così si è sviluppato e si è consolidato il successo di Zonin: grazie ad un costante impegno e ad una capacità di interpretare le esigenze del mercato sia interno sia internazionale.
Raccontando del vino oggi raramente si rammenta della sua origine sacrale. Eppure la vite è simbolo del rapporto tra l'uomo e il divino.
La ragione è che questa pianta è da sempre il primo nutrimento del corpo e dello spirito, è una sorta d'alleanza tra l'uomo e il creato. Ed è per questo che la vite - apparentemente così esile - è l'architrave della società rurale mediterranea. Fondata su un valore inestinguibile: la famiglia. Ecco spiegato perché per Zonin la famiglia è il punto di riferimento primo, è il modus operandi delle aziende, è lo "stile di casa". Zonin oggi possiede oltre 1800 ettari di vigneti nei terroir d'eccellenza d'Italia, è il maggior produttore vitivinicolo nazionale, eppure nulla ha rinunciato dello stile familiare: dal rapporto con i collaboratori a quello con il mercato.
E sempre sulla famiglia è incentrato il profondo legame di Zonin con la vigna. Perché Zonin è un presidio di civiltà rurale, perché le aziende agricole sono una grande famiglia vocata alla produzione di vini di pregio.
Per la famiglia Zonin, la ricerca della qualità è il fattore decisivo della produzione. Un protagonista assoluto della vitivinicoltura, qual è Zonin, ha il dovere di cercare nuovi orizzonti per fornire ai consumatori prodotti di sempre maggior valore organolettico.
Così è iniziato un processo imponente che si fonda su due obiettivi prioritari: il rinnovamento dei vigneti, il miglioramento delle tecniche di vinificazione. Per raggiungere il primo target è iniziata un'imponente opera di riqualificazione dei vigneti, con la messa a dimora di centinaia di migliaia di nuove piante e il cambiamento dei sistemi d'allevamento. Accanto a quest'operazione tecnica c'è la volontà di puntare sui vitigni autoctoni di qualità, per valorizzare le vocazioni territoriali, e di migliorare la resa qualitativa dei grandi vitigni internazionali. Per quanto riguarda le tecniche di vinificazione Zonin ha proceduto ad un massiccio intervento di riqualificazione delle proprie cantine, che oggi sono tra le più moderne al mondo, e ad un continuo processo di formazione del personale, a cominciare da quello tecnico. Perché per Zonin la qualità è una missione: consentire a tutti di bere il meglio del vigneto Italia.