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Bergantino

Descrizione

Il toponimo, per alcuni, deriverebbe dal latino "brigantinum" (brigantino, una piccola imbarcazione condotta da un gruppo di pirati che, secondo una leggenda, si sarebbe arenata in un punto in cui il fiume Po crea un'ansa). Una seconda teoria vorrebbe farlo provenire dalla presenza di una tribù di origini celtiche, nota con il nome di Brigantii, mentre una terza corrente di pensiero rimanda alla corrispondente voce dal greco con il significato di palude fiorita.
Comune in provincia di Rovigo, situato sulla sinistra orografica del Po, nella zona occidentale del Polesine, il territorio di Bergantino è ai confini con la Lombardia.
Il ritrovamento di resti di abitazioni di epoca preistorica testimonia come la zona, all'epoca paludosa, sia stata scelta dall'uomo per edificarvi palafitte. Divenuta estrema propaggine della Gallia, fu colonizzata da Roma nel II secolo a.C.; caduto l'Impero romano, l'area trovò nel potere ecclesiastico un importante punto di riferimento. Il paese per moltissimi anni fu sotto l'influsso ferrarese e conteso da Verona; fu distrutto dai Veneziani nel 1482. Divenuto possedimento francese alla fine del XVIII secolo, passò poco dopo all'Austria condividendo con il resto del Veneto la storia più recente.

Da vedere:
La chiesa di San Giorgio, ricostruita nel corso del XVII secolo su un precedente edificio, possiede una facciata arricchita da semicolonne parallele e timpano. La torre campanaria fu edificata nella prima metà del Settecento dal Santini. Situata accanto alla chiesa, poggia su un tronco piramidale, ha sezione quadrata ed è decorata da larghe fasce che corrono lungo i quattro angoli unendosi perpendicolarmente alle cornici orizzontali che suddividono la struttura in tre parti. La cella campanaria è molto ariosa e sormontata da un tempietto. La chiesa ha all'interno tre navate e conserva una tela dipinta da Costa il vecchio ed una pala realizzata dal Crespi.
Il Castello Diani possiede una torretta di epoca cinquecentesca sulle rovine di un preesistente fortino distrutto nella seconda metà del XV secolo dalle truppe veneziane. Originariamente la struttura era circondata da un fossato e munita di ponte levatoio. Nel XIX secolo, Carlo Diani, divenuto proprietario, trasformò l'edificio in palazzo residenziale.
Palazzo Strozzi, al principio un casino di caccia settecentesco, ha subito diversi rifacimenti ed ampliamenti. Oggi presenta un bel portale ed un porticato. Ospita l'originale Museo della Giostra e dello Spettacolo Popolare dedicato agli spettacoli itineranti.
Il centro storico.

Mappa

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