E' facile intuire che la storia di Livio Felluga e del suo vino si intreccia con la storia di quella particolare terra che circonda l'estremo nord est dell'Adriatico, il punto di contatto fra il Mediterraneo e l'Europa centrale.
Storia di confini più volte cambiati, imperi scomparsi, guerre che sono passate, storie di genti che qui si sono fermate.
E' la storia di una famiglia che è passata attraverso due guerre mondiali, è vissuta nell'Impero Austroungarico prima e nel giovane Regno d'Italia poi, ha abitato sulla costa rocciosa della penisola istriana e nella Grado lagunare, per stabilirsi quindi sui dolci contrafforti delle colline del Friuli.
Il ritorno in Italia non fu facile per i reduci della Seconda Guerra Mondiale, soprattutto per chi aveva lasciato la famiglia in questo martoriato angolo dell'Adriatico.
Lo ritrovarono non più fiera testa di ponte dell'Europa: i confini fisici, politici ed etnici erano cambiati, stravolti per sempre, come lo stesso paesaggio agricolo e sociale della collina.
La popolazione contadina se ne stava andando, impoverendo la terra e abbandonando colture, valori e tradizioni ad essa legati.
Livio Felluga dovette intraprendere una nuova battaglia per far risorgere la collina convinto che solo la rinascita della coltivazione di qualità poteva riportare la vita nella campagna friulana.
Con grande coraggio cominciò a risistemare i vecchi vigneti e ad impiantarne di nuovi, introducendo idee e metodi innovativi.
Un lavoro duro fatto con grande caparbietà e passione che lo porterà nel corso degli anni a creare una delle più belle e significative realtà aziendali, acquisendo a pieno diritto il titolo unanimemente riconosciutogli di rifondatore della tradizione enoica friulana.
In Friuli, e ormai non soltanto in questa terra eletta per uomini e vini, Livio Felluga si identifica nella migliore tradizione enoica.
Una consolidata consuetudine di amore che dura da ben cinque generazioni, da quando nella natìa Isola d'Istria la famiglia produceva il Refosco e la Malvasia.
Settant'anni or sono Livio Felluga, che ha il grande privilegio di essere considerato il "patriarca" della vitienologia friulana, primogenito della quarta generazione trasferì l'attività in Friuli.
Negli anni cinquanta fondò la cantina di Brazzano e consacrò l'amore per la collina acquistando, con felice intuizione, i primi vigneti a Rosazzo.
La sua corsa al successo è destinata a perpetuarsi all'insegna di una piena, assoluta e anche caparbia devozione alla terra.
La conosce zolla a zolla, la vive e la respira proprio perchè negli anni, con pazienza e determinazione, ha saputo plasmarla con mano morbida, senza soprusi e senza violenze, per ricavare il meglio. Rosazzo ne è la testimonianza.
Oggi l'Azienda vanta un'estensione collinare nel Collio e nei Colli Orientali del Friuli di oltre 160 ettari di proprietà, di cui 135 a vigneto.
Da questi impianti solamente grandi vini dai profumi e dagli aromi inconfondibili: sono i vini della "carta geografica".
Dalla accurata selezione delle nostre uve nascono vini dai profumi e dagli aromi inconfondibili: sono i vini della "carta geografica".
Accanto ai vini bianchi varietali, che esprimono con raffinatezza il loro carattere, troviamo l'eleganza del Terre Alte, sapiente uvaggio di Tocai Friulano, Pinot bianco e Sauvignon, e Illivio che nasce da un'accurata selezione di uve Pinot Bianco.
La gemma che corona la produzione dei vini bianchi è il Picolit, un vino di grande complessità, caldo e pastoso, che concilia armonicamente sensazioni dolci e acidule; un vino "da meditazione", delicato e prezioso come il suo colore oro antico.
Una particolare attenzione va ai vini rossi, quali Refosco dal Peduncolo Rosso e Merlot, che trovano la massima espressione nella riserva del cru Sossò.