Il toponimo deriva da "savira", parola di una lingua precedente il latino, con il significato di "corso d'acqua". Il secondo nome del centro, "Zahre", nel dialetto germanico vuol dire "lacrima".
Comune in provincia di Udine, ai confini con il Veneto, abitato da una piccola comunità di lingua tedesca, si caratterizza per le sue tradizioni e le costruzioni realizzate prevalentemente in legno. È il paese situato più in alto nel Friuli: sorge, infatti, nella regione montana della Carnia, nella Valle Lumiei. Il suo territorio, composto da Sauris di Sopra e Sauris di Sotto e da un certo numero di frazioni, è bagnato dal Lago di Sauris, un vasto bacino artificiale. È circondato da molti monti, tra cui il Tinisa, il Zauf, il Bìvera, il Tarondon, il Col Gentile. Benché estremamente piccolo, è una località turistica apprezzata in ogni stagione dell'anno, nota per la produzione del prosciutto crudo, dello speck e della birra artigianale. Numerosi sono gli itinerari suggestivi da raggiungere e di facile percorribilità; è inoltre possibile dedicarsi anche allo sci, durante i mesi invernali.
Secondo la leggenda il centro sarebbe stato fondato da due soldati tedeschi che nel XIII-XIV secolo si stabilirono nella zona per lasciarsi alle spalle la guerra. Effettivamente sono attestati flussi migratori in quell'area nel XIII secolo. Testimonia la presenza dell'abitato un testo del 1280, oggi perduto, in cui il figlio di Raypreto di Socchieve riconosceva di aver avuto in feudo dalla chiesa di Aquileia dei terreni nella zona. Tra il XIII ed il XIV secolo, infatti, il potere civile e religioso era esercitato dai patriarchi di Aquileia che si servivano localmente di feudatari per controllare le terre ed il territorio di Sauris fu concesso ai signori di Socchieve. La zona passò sotto la Repubblica veneta nel 1420, nel XVIII secolo fu ceduta all'Austria, sotto il cui dominio rimase, salvo la parentesi francese, fino al 1866, allorché fu annessa al Regno D'Italia.
Da vedere:
La chiesa di San Lorenzo a Sauris di Sopra, in stile gotico-tedesco, presenta un'abside poligonale interrotta da tre monofore con arco a sesto acuto, è affiancata da un robusto campanile in pietra, a base quadrata, sormontato da una cuspide conica estremamente appuntita. Conserva un pregevole altare policromo e dorato del Cinquecento, realizzato dal Parth.
La chiesa di Sant'Osvaldo a Sauris di Sotto custodisce le reliquie del santo ed un altare in legno, scolpito e dipinto, realizzato dal Brunico nel 1524. Colpisce l'enorme campanile a base quadrata.
La chiesa di San Giuseppe a La Maina.
La chiesa della SS.Trinità a Lateis.
La parrocchiale di Sauris di Sotto.
Lo splendido lago artificiale.
Il Centro Storiografico Museo di S.Osvaldo a Sauris di Sotto.
Il Centro Etnografico a Sauris di Sopra.