Una delle sette frazioni del comune di Borgomaro, in provincia di Imperia, sorge nelle immediate vicinanze del capoluogo, e consiste in un mucchietto di case collocato su un'altura ricca di vegetazione. Del suo temuto forte, il castrum macri, l'insediamento più antico, fondamentale per la difesa dell'intero territorio, ormai rimangono solo poche tracce, benché ugualmente siano in grado di rendere l'idea di quanto fosse solida la fortificazione. Tuttora visitabile è il prato della corte, luogo in cui veniva amministrata la giustizia. Suggestiva è l'antica e ripida mulattiera che conduce a Borgomaro da cui si possono ammirare stupefacenti scorci panoramici. Un'altra arteria unisce Borgomaro a Maro Castello ed è sul lato destro di questa via che si diparte una ulteriore mulattiera lungo la quale si trova la chiesa dei Santi Nazario e Celso, uno degli edifici più importanti della zona. Durante i primi e difficili anni di diffusione del Cristianesimo in questa parte della Liguria erano ben saldi i riti pagani. Fu grazie ai Santi Nazario e Celso e alla loro opera di evangelizzazione che il culto cristiano si diffuse. Intorno all'anno Mille, in loro onore, gli abitanti edificarono una chiesa maestosa che fu punto di riferimento per la valle del Maro: fu pieve con giurisdizione su quattordici borghi. Il borgo è noto, come d'altra parte l'intera zona, per la produzione e vendita di pregiato olio di oliva.
A partire dal Seicento il centro di Borgomaro acquisì maggiore importanza dal punto di vista tanto sociale quanto economico a danno del feudo collem de castro Macri che vide nel corso degli anni i dominii dei conti di Ventimiglia, degli Angioini, dei Lascariis di Tenda, dei Savoia e dei Doria.
Da vedere:
I resti dell'antico fortilizio, uno dei più importanti dell'entroterra onegliese, distrutto definitivamente nel XVII secolo dalla Repubblica di Genova durante gli scontri contro i Savoia, sovrastano l'abitato.
La piazza prospiciente la chiesa e l'antico lavatoio.
La maestosa chiesa dedicata ai Santi Nazario e Celso che risalirono la valle di Oneglia fino alle sorgenti del fiume Impero per diffondere il Cristianesimo. All'interno tre navate delimitate da colonne con capitelli in pietra nera ed un particolare gioco cromatico. All'esterno sono stati messi in evidenza tratti degli originari muri romanici ed è di particolare interesse il bellissimo portale esterno in pietra nera con mirabili decorazioni.