Comune in provincia di Nuoro, situato sul Monte Bardia, nella zona centro-orientale della Sardegna, Dorgali si affaccia sul Golfo di Orosei. Nel territorio comunale, oltre al capoluogo, è compresa la frazione di Cala Gonone, collocata in una posizione meno elevata. Per l'economia una voce importante è data dalla viticoltura (famoso è il Cannonau) e dalle attività artigianali; notevole è il turismo: soprattutto in estate è possibile seguire percorsi di trekking, effettuare escursioni in mountain bike, godere dell'arte e di importanti testimonianze storiche.
La zona fu abitata dall'uomo già nel periodo nuragico; seguì la fase in cui fu popolata da genti puniche e dai Romani. Caduto l'Impero, fu invasa dai Vandali e dai Goti prima, dai Bizantini poi. Intorno al 700 d.C. fu attaccata dai Saraceni: moltissimi furono abitanti furono catturati e ridotti in schiavitù. Correva l'anno Mille quando le popolazioni residenti sulla costa orientale abbandonarono il loro primitivo insediamento per cercare nelle zone interne maggiore sicurezza dagli attacchi nemici. Nel XII secolo Dorgali entrò a far parte del Giudicato di Gallura e la metà all'incirca del territorio fu fatta confluire nell'area franca di Girifai, un piccolo stato che usufruiva di esenzioni fiscali. Nel XIII secolo fu occupato dalle truppe pisane; poi fece parte del Giudicato di Arborea, infine fu sotto il controllo aragonese. Dal XVIII secolo divenne territorio del Ducato di Savoia.
Da vedere:
La chiesa di San Lucifero Vescovo e Santa Maria Maddalena, edificata nel XII secolo, fu ampliata nel XVII.
La chiesa dei santi Giovanni Battista e Lorenzo Martire.
La chiesa della Madonna del Carmine.
La chiesa delle Grazie del XIII secolo.
La chiesa di Sant'Antonio Abate.
La chiesa di Santa Caterina.
La chiesa di San Lussorio.
La chiesa di Santa Lucia.
La chiesa dell'Angelo.
La chiesa d'Itria.
I numerosi siti archeologici, tra cui il villaggio di Nuraghe Mannu, di Serra Orrios.
Le grotte del Bue Marino.