A 320 metri, proprio sul colle di Montalcino, dove il pendio diventa più dolce, si adagiano le vigne de La Gerla, una piccola azienda vinicola che è diventata in pochi anni un grande crù di questo territorio toscano delimitato dalle valli dell'Orcia e dell'Ombrone.
Il suo proprietario, Sergio Rossi, ex pubblicitario, direttore di tre grandi filiali europee di una nota agenzia, abituato a viaggiare di continuo e a fare le ore piccole per decidere lay-out e gingle di qualche spot pubblicitario, oggi è diventato quasi un vero "ilcinese" che ama le sue vigne come fossero figli.
Questo signore, dallo sguardo birichino e vivace, ha saputo creare qui a Montalcino un piccolo crù dove la tecnologia più avanzata si unisce alla sapienza dei contadini e degli enologi, per creare eccellenti prodotti che nascono dalla terra toscana e diventano grandi grazie all'opera dell'uomo che alla Gerla gioca un ruolo di primo piano.
Il podere, dal caratteristico nome Colombaio, era una proprietà della Famiglia Biondi Santi che già da allora ne ricavava uno dei migliori Brunelli della zona. Sergio Rossi, lo acquista nel 1976, lo ristruttura completamente nel rispetto dell'ambiente originario e poco dopo, nel 1978 crea e diffonde il marchio La Gerla
Oggi la proprietà ha raggiunto una superficie di 11,5 ettari, si è arricchita di grandi cantine modernissime complete dei macchinari più tecnologicamente più avanzati. Accanto a Sergio Rossi un team affiatato di persone che lo hanno aiutano in questa impresa come Vittorio Fiore, in azienda fin dall' inizio,amico ed enologo di sicura garanzia, o come Alberto Passeri, agronomo e responsabile della conduzione aziendale, Marisa "signora indiscussa delle cantine", Luca "padrone assoluto delle vigne" e Sonia responsabile dell'amministrazione.
Ma è tornato anche Seriano il primo contadino che ha lavorato in questa azienda, perché a La Gerla, nonostante il grande sviluppo e i molteplici cambiamenti, si continua a dare importanza all'uomo e ai sentimenti e non si poteva certo rinunciare al sapere di un vero "ilcinese" che la terra e il vino ce l'ha nel sangue! E forse è anche per questo che negli ultimi anni La Gerla ha ottenuto consensi a punteggi alti nelle migliori guide enogastronomiche e nelle riviste specializzate oltre all'apprezzamento di enoteche e ristoranti. Forse ognuno di loro, quando degusta un bicchiere di Brunello La Gerla o di Birba, percepisce nel bouquet oltre al sentore dei frutti di bosco e della vaniglia, un po' di cuore di quelli che vi lavorano.
I vigneti de La Gerla coprono una superficie di 11,5 ettari e sono distribuiti in due diverse zone del comune di Montalcino quelle del Canalicchio (nord est) e di Castelnuovo dell'Abate (sud est).
Le cantine La Gerla sorgono ai piedi del paese di Montalcino, a mezza collina, in un versante noto per la tradizione dei piccoli poderi a gestione familiare.
La prima cantina di invecchiamento è ospitata nei locali sotterranei della torre del 400 che oltre ad essere un ambiente molto suggestivo presenta caratteristiche ottimali di temperatura ed umidità; è qui infatti che vengono conservate, oltre alle grandi botti di rovere di slavonia,le bottiglie più pregiate de La Gerla fin dalla prima annata prodotta, il 1976.
La seconda cantina di invecchiamento, anch'essa seminterrata, è di più recente costruzione ma conserva quegli elementi architettonici e strutturali che consentono un perfetto invecchiamento naturale (coibentazione e circolazione d'aria naturale); in questa cantina sono presenti grandi botti di rovere di slavonia (100 e 50 Hl) e 50 barrique di rovere francese (Vosge e Allier) per l'affinamento del nostro Birba.
La Cantina di Vinificazione è attigua ai locali di imbottigliamento confezionamento e stoccaggio, la capacità dei vasi vinari di acciaio inox è attualmente di 1.700 ettolitri ed è dotata di tutte le più moderne tecnologie come il controllo delle temperature in fermentazione, macro ossigenazione e tini predisposti per i delestages, pompe mono dotate di inverter per evitare i colpi d'ariete durante gli imbottigliamenti, microfiltrazione a membrane, sterilizzatrice ed imbottigliatrice in atmosfera controllata con il recupero dei vapori di anidride solforosa del dopo lavaggio bottiglie ed infine tappatura sottovuoto con iniezione di azoto per evitare i dannosi fenomeni di ossidazione.