Nelle zone piu vocate dell'entroterra di Albenga, lungo quella dolce vallata che partendo da Bastia, sede della nostra Azienda, risale il corso dell' Arroscia, allontanandosi a poco a poco dalla grande Piana ingauna per giungere fino a Ranzo ed alle terre della provincia di Imperia, si producono grandi uve da sempre. L'uso di pesticidi, di diserbanti e di concimi chimici non fa parte della tradizione locale e noi non abbiamo fatto altro che adeguarci ai costumi del passato. Coltivare biologico non è una scelta né tecnica né economica: è semplicemente culturale. La percezione di quanto stavamo facendo, comunicata in maniera semplice e senza orpelli - piu che altro con il passaparola - è giunta in breve alle migliori enoteche e ai migliori ristoranti della Liguria ed oltre.
Nomi come MaRené, Aimone, U Bastiò, Bacilò e Gigò, piu che i classici Pigato, Vermentino, Rossese e Granaccia, hanno fatto breccia nell'immaginario degli appassionati come sinonimi di qualità e di unitarietà produttiva: i vini, si sa, non nascono per volontà del singolo ma della famiglia tutta. L'ultimo nato, il "Bon in da Bon" ("Buono davvero"), è stato creato con le uve di un cru particolare, raccolte tardivamente e vinificate con le metodologie d'antàn.
Giobatta Vio, detto Aimone, ad un certo momento della sua vita ha deciso di costruirsi un feudo e lo ha fatto all'interno del suo borgo natale, quella Bastia d'Albenga che è stata posta, fin dal Medio Evo a guardia delle principali vie di accesso alle valli circostanti. Qui Aimone ha edificato il suo castello, con tanto di mura merlate, recuperando e assiemando costruzioni ormai fatiscenti destinate a disperdere nel tempo tutto il loro indefinibile fascino.
E al piano terra, come ogni sagace gentiluomo di campagna ha creato la cantina. Curata nei particolari, è il luogo della vinificazione e dell'imbottigliamento, il cuore dell'Azienda. Accanto, l'accogliente sala per le degustazioni, regno della moglie Chiara o, in una incantata quanto fugace presenza, di una delle tre stupende figlie: Caterina, Camilla e Carolina.
Giobatta Vio, detto Aimone, a un certo momento della sua vita ha deciso di costruirsi un feudo e lo ha fatto all'interno del suo borgo natale, quella Bastia d'Albenga che è stata posta, fin dal Medio Evo a guardia delle principali vie di accesso alle valli circostanti. Qui Aimone ha edificato il suo castello, con tanto di mura merlate, recuperando e assiemando costruzioni ormai fatiscenti destinate a disperdere nel tempo tutto il loro indefinibile fascino.
E al piano terra, come ogni sagace gentiluomo di campagna ha creato la cantina. Curata nei particolari, è il luogo della vinificazione e dell'imbottigliamento, il cuore dell'Azienda. Accanto, l'accogliente sala per le degustazioni, regno della moglie Chiara o, in una incantata quanto fugace presenza, di una delle tre stupende figlie: Caterina, Camilla e Carolina.