Piccolo e suggestivo comune della provincia di Chieti, San Martino sulla Marrucina ha mantenuto nei secoli la sua collocazione sul sito originario. Il toponimo fa riferimento, oltre al Santo protettore dei cavalieri, anche alla Marrucina, la strada preromana che conduce a Chieti, l'antica Teate, capitale del popolo dei Marrucini.
L'area fu interessata da insediamenti abitativi sin dal periodo preistorico, come attestano i ritrovamenti rinvenuti nella zona (in particolare corredi funerari, tombe e vasellame). Molto più scarsi, invece, sono i reperti di epoca romana, sufficienti, tuttavia, ad accertare in loco la presenza di ville. Ancora prima della venuta longobarda in Italia, San Martino sulla Marrucina era già censito tra i castelli dell'area teatina. Tra il XVII ed il XVIII secolo diventa feudo della famiglia De Pizzis e, dal punto di vista economico, si sviluppa l'attività dei "polverieri", mercanti contrabbandieri che realizzavano un'ottima polvere da sparo dal carbone della vite, secondo un'antica e segretissima ricetta.
Siti di interesse:
- la Chiesa di San Cristinziano, la più antica del paese e già menzionata nel XIII secolo; nonostante l'aspetto barocco, era in origine la chiesa del castello mentre la torre campanaria era uno dei torrioni che sorgeva accanto alla porta d'accesso al "castrum". All'interno sono esposte tele rinascimentali, affreschi della scuola pittorica di Guardiagrele;
- la Chiesa della Madonna del Colle, già censita nel XIV secolo, presenta una semplice facciata ed un campanile posto sul retro;
- la piccola Chiesa della Madonna del Suffragio, edificata nel XIX secolo, probabilmente sui ruderi della più antica Chiesa di San Silvestro;
- la Chiesa di San Rocco, già censita nel XVI secolo.