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Riparbella

Descrizione

Sebbene il borgo di Riparbella si sia sviluppato in epoca medievale, numerosi sono i ritrovamenti etruschi rinvenuti in zona a partire dal 1837 e conservati presso vari musei d'Italia e del mondo, come Mosca (una cornucopia d'oro), Berlino ed Amsterdam (vasi in terracotta e rame) ed il Museo Guarnacci di Volterra (un corredo funerario). Il toponimo è documentato per la prima volta nel 1034 come "Ripalbella", composto latino di "ripa", che letteralmente significa "riva", e di "albella", a sua volta derivante da "albus" con il significato di "bianco", con probabile riferimento alla roccia tufacea sulla quale la città sorge.
L'abitato si sviluppa intorno ad un castello dei conti della Gherardesca, raso al suolo nel 1466. Da sempre dominio dell'Arcivescovado pisano, Riparbella fa parte della munita schiera di centri pisani annessi alla signoria fiorentina nel 1406, a seguito del declino della Repubblica di Pisa.
Oltre ai resti del Castello di Strido, suggeriamo una visita anche alla Chiesa di San Giovanni Evangelista (metà Ottocento), il cimitero monumentale opera dell'architetto Luigi Bellincioni, dichiarato monumento nazionale, ed il cinquecentesco Oratorio della Madonna delle Grazie.

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