Comune della provincia di Como, situato nella piana alluvionale del torrente Liro, di fronte alla penisola Piona ed al Monte Lignona, Gravedona, il cui toponimo deriva con molta probabilità dalla radice celto-ligure "grava" (costa ghiaiosa), sorge in un'area abitata sin dalla Preistoria, come testimoniano i ritrovamenti di tombe a cremazione tipiche delle popolazioni galliche. Importante centro romano lungo l'Antica Via Regina che collegava la pianura milanese con Chiavenna, passando per Como, nel IV-V secolo fu centro di diffusione del Cristianesimo e, nel Medioevo, insieme ai comuni adiacenti di Dongo e Sorico, divenne capoluogo simbolico del feudo delle Tre Pievi. Nel XII secolo condivise le sorti del Ducato di Milano e nel 1335 passò sotto il dominio dei Visconti.
La Parrocchia di San Vincenzo fu edificata in forme romaniche nel 1072 su una preesistente basilica paleocristiana del V secolo e rimaneggiata tra il XVII ed il XVIII secolo. Dell'antica struttura oggi rimangono parte delle mura esterne e dell'abside, la cripta e due iscrizioni del VI secolo.
La Chiesa di Santa Maria del Tiglio è un mirabilissimo esempio di romanico lombardo, realizzata nel XII secolo in marmi bianchi e neri. Al centro della facciata è incorporato il campanile. All'interno, ad un'unica navata con loggette ed archi a tutto sesto, vi è un'ara romana immurata, un avanzo di pavimento musivo del V secolo, una vasca battesimale ad immersione risalente al precedente battistero di San Giovanni Battista, un crocifisso ligneo romanico e affreschi dei secoli XIII-XVI.
Di notevole interesse storico-artistica è la Chiesa di Santa Maria Delle Grazie del 1467, prototipo delle chiese ad "archi traversi", decorata da affreschi rinascimentali di scuola lombarda.
Segnaliamo, infine, la Chiesa di San Gusmeo e Matteo, chiesa romanica del XIII secolo con un affresco del Fiammenghino "la Gloria di Dio Padre e degli Angeli" (1608) sulla volta del presbiterio, e Palazzo Gallio, monumento nazionale, fatto costruire nel 1586 dal Cardinale Tolomeo Gallio su progetto di Pellegrino Tibaldi, nel luogo in cui sorgeva un vecchio castello medievale. Ricco di opere d'arte, gode di una splendida vista sul lago.