Comune della provincia di Potenza, dalla struttura urbanistica tipicamente medievale, sulle origini di Castelsaraceno non c'è concordia di opinioni: secondo alcuni, infatti, il borgo sarebbe stato fondato dagli abitanti di Planula, per difendersi dai continui attacchi saraceni; secondo altri, invece, sarebbe stato fondato proprio dai Saraceni nel 1031. Distrutto da un terremoto nel 1044 ed abbandonato dai Normanni, il borgo passò sotto il controllo della signoria dei Mango che, nel 1086, lo donarono agli abati della Badia di San Michele Arcangelo. Furono, quindi, i monaci basiliani a dare un decisivo impulso alla rinascita ed alla crescita economica del paese, restando alle dipendenze degli abati fino al XV secolo. Seguirono, poi, i Sanseverino che procedettero alla costruzione del palazzo baronale, al duca Rovito, ai D'Amato, al barone Lepore di Molfetta ed, infine, ai Picinni.
Siti di interesse:
- la Chiesa del Santo Spirito, edificata dal principe Pignatelli nel 1542, e conserva un trittico del pittore D'Amico, esponente della scuola napoletana di Raffaello;
- la Chiesa di San Rocco e il Convento dei Cappuccini, di origini cinquecentesche, e situati fuori dal paese;
- il Palazzo baronale, fatto costruire nel XV secolo dai Sanseverino;
- i resti di un mulino ad acqua in località Mancusi.