La proprietà si estende su di una superficie di 31.5 ettari interamente destinati alla produzione di uva da vino ad un'altezza media di 200 metri sul livello del mare; i terreni situati in zona collinare sono caratterizzati da una tipologia tendente all'argilloso di medio impasto ed al marnoso calcareo. I sistemi di allevamento "guyot" e "cordone speronato basso" sono seguiti dal controllo della vigoria della vite con metodi di "non coltura" quali l'inerbimento ed il diradamento dei grappoli.
L'Azienda, dal dicembre 2000, fa parte del progetto Qualità Globale in viticoltura proposto da Dupont, avendo sottoscritto e seguito un rigoroso disciplinare di produzione che prevede assistenza agronomica periodica e strumenti atti a definire strategie e periodi di intervento, oltre ad una documentazione indicante le operazioni effettuate ed il controllo finale dei residui tramite laboratori autorizzati dal Ministero dell'Agricoltura.
L'Azienda Agricola Molinelli ha inoltre ottenuto la Certificazione di Qualità secondo la Norma ISO 9001:2000.
Una completa gestione della filiera produttiva rappresenta infatti la base essenziale per garantire le caratteristiche di Qualità, Sicurezza e Rintracciabilità che il consumatore chiede ai nostri prodotti, nel rispetto delle tradizioni e del territorio nel quale vive.
Il Dott. Molinelli Luigi, segue personalmente le scelte tecnologico-produttive.
Servizi disponibili
Parcheggio auto
Vendita diretta del vino
Visite gratuite alla cantina
Visite gratuite ai vigneti
Degustazioni
Pagamento con carta di credito
Ristoro
Totale bottiglie prodotte: circa 300.000 annue.
L'Azienda Molinelli fu fondata nel 1846, ma fu con Giovanni, tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento, che i Molinelli divennero stimati produttori di uve da tavola, come testimoniano le numerose medaglie vinte ai Concorsi Provinciali già dal 1929.
Alla produzione di uve da tavola, la Regina, la Delizia, la Verdea, che, raccolte a settembre, si conservavano su graticci per venderle a Natale, si aggiungeva una modesta quantità delle classiche uve piacentine, la Bonarda, la Barbera, la Malvasia, per la produzione di vino sfuso destinato ad un consumo pressoché familiare.
In questi decenni però i vigneti dell'azienda dovettero essere "ristrutturati" per l'avvento della filossera, implacabile malattia della vite: per combatterla dovettero estirpare i vecchi vigneti e reimpiantarne nuovi da innestare su piante americane, le uniche immuni dalla terribile piaga. A partire quindi dagli anni '30, venne intensificata la produzione di uva da vino, ancora da vendere sfuso, a scapito delle uve da tavola, che risultavano sempre meno competitive rispetto a quelle provenienti dall'Italia meridionale.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, sotto la guida di Giuseppe Molinelli e poi di suo figlio Giancarlo, la varietà d vini prodotti si arricchì del Müller Thurgau, incrocio tra Riesling e Silvaner creato dal professor Müller nella regione svizzera di Thurgau, che trovò a Ziano un terreno congeniale. La svolta avvenne sul finire degli anni '50, quando fu avviato l'imbottigliamento su larga scala, che permetteva di vendere il vino, già da allora di ottima qualità, a prezzi leggermente più elevati.
Il prestigio dell'Azienda Molinelli si deve anche alla scoperta, che risale agli anni '60, di una misteriosa varietà di uva bianca impossibile da classificare; dopo essere stata esaminata dai luminari del settore, ne venne pubblicata ex-novo la scheda ampelografica redatta dal Prof. Fregoni dell'Università Cattolica di Piacenza. Fu così "brevettata" l'Uva Molinelli, di elevata gradazione zuccherina, da cui oggi si ricavano il Molinelli Vendemmia Tardiva e il nuovo Tabula Rasa. Tradizione e innovazione si conciliano in Luigi Molinelli, figlio di Giancarlo, che raccoglie l'eredità di tante generazioni di viticoltori. Agronomo laureato presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, dove ha conseguito anche il Master in Enologia, abbina una continua sperimentazione tecnologica ad un assoluto rispetto per il territorio, per la vigna ed il suo prodotto.