Comune della provincia di Piacenza, situato nel punto di confluenza tra la Val Tidone, la Val Luretta e la Val Trebbia, lungo le prime pendici dell'Appennino piacentino, Agazzano ha probabili origini romane, come rivela anche il toponimo (da "Agathianum", aggettivo latino che a sua volta deriva dal gentilizio "Agathius", nome di un'antica famiglia agricola della zona). Apparteneva al "Pagus Lurate", citato nelle "Tabula alimentaria" di Traiano del II secolo. Inoltre il ritrovamento di oggetti e sepolture di origini romane nella frazione di Sarturano suffragano ulteriormente la tesi della fondazione romana. I documenti testimoniano la sua esistenza a partire dal XIII secolo, quando fu saccheggiato dalle truppe dell'imperatore Federico II di Svevia. Successivamente entrò nell'orbita feudale della famiglia Scotti, che lo tenne, a parte brevi interregni degli Arcelli, fino al XVIII secolo. Oggi la sua economia è basata prevalentemente sull'agricoltura e sul turismo.
Dal punto di vista urbanistico Agazzano, fino alla metà del XX secolo, si presenta come una grande piazza mercatale, strettamente legata al castello, e attorno alla quale si è sviluppato il borgo.
Siti di interesse:
- il Castello di Agazzano, risalente al XIII secolo ed ancora oggi di proprietà della famiglia che l'ha costruito. La Rocca, accessibile attraverso due rampe opposte di scale, si affaccia su un cortile di grande suggestione e rappresenta una felice sintesi tra l'austerità dell'architettura difensiva medievale e l'eleganza della dimora signorile del Rinascimento. Il castello, riadattato alla fine del Settecento in tranquilla dimora nobiliare, è arredato con mobili d'epoca e custodisce al suo interno eleganti decorazioni pittoriche e preziosi affreschi.
- il Castello di Boffalora, situato tra le vallate dei torrenti Luretta e Tidone, si erge in posizione panoramica. Ha pianta quadrata con torri guelfe angolari e ingresso protetto da un mastio con ponte levatoio.
- il Castello della Bastardina;
- il Santuario della Madonna di Pilastrello, situato sulle rive del torrente Luretta, realizzato da Camillo Guidotti nel 1902.