Città della provincia di Piacenza, Bobbio è il centro più importante della Val Trebbia, situato lungo le sponde del fiume omonimo, ai piedi del Monte Penice. L'area fu interessata da insediamenti abitativi sin dall'Età della Pietra. Successivamente vi si stabilirono prima i Liguri e poi i Celti, sconfitti, questi ultimi, dall'avanzata dell'esercito romano. Il toponimo deriva dal nome del torrente che lambisce a sud l'abitato.
Nel 614 giunge a Bobbio il monaco irlandese Colombano, a cui il re longobardo Agilulfo aveva donato i territori: qui fa restaurare una piccola chiesetta diroccata dedicata a San Pietro, nella quale sarà seppellito l'anno successivo dai suoi discepoli. A reggere la comunità conventuale si alterneranno in qualità di Abati vari monaci seguaci del Santo. Il convento si popola rapidamente: già nel 643 conta centocinquanta monaci. Attorno al convento sorgono le prime case abitate da civili. L'Abbazia di Bobbio, con le sue scuole, la sua Biblioteca, il suo Scriptorium, la sua organizzazione economica, diventa rapidamente anche una potenza politica. Alla Corte Longobarda i monaci godono di una tale considerazione che spesso le crisi politiche sono da loro risolte o provocate. I possedimenti dell'Abbazia in età longobarda si estendono in tutta l'alta Italia. Con la caduta del Regno Longobardo, ad opera di Carlo Magno, i monaci di San Colombano ottengono nuovi possedimenti, incrementando notevolmente il loro potere. I monaci creano un proprio carattere di scrittura, rifacendosi alla tradizione irlandese, e i loro codici miniati hanno permesso la conservazione e la conoscenza di antichissimi testi, come il "De repubblica" di Cicerone e le lettere di Seneca a Lucillo. Nel 1230 Bobbio fu occupata da Piacenza, dominio che rimarrà fino alla conquista dell'area da parte dei Visconti; da quel momento entrerà nell'orbita di Pavia. Nel 1387 è infeudata ai Del Verme che la terranno, salvo qualche breve interruzione, fino alla metà del Settecento, quando diventerà dominio dei Savoia.
Siti di interesse:
- l'Abbazia di San Colombano, la cui costruzione iniziò a partire dalla fine del IX secolo, quando l'abate Agilulfo decise di spostare l'intero complesso cenobitico. L'attuale complesso risale al periodo 1456-1522 e solo in parte è stata risparmiata la struttura dell'antica basilica protoromanica di cui sono visibili un breve tratto dell'abside circolare e parte della torre campanaria. Nonostante la semplicità degli elementi decorativi, la Basilica ha una struttura grandiosa, splendido esempio di architettura di transizione dal gotico al rinascimento. Al centro della cripta è custodito il sarcofago di San Colombano e sulle pareti a lato due transenne longobarde usate per i sepolcri di san Attala e san Bertulfo ,rispettivamente secondo e terzo abate di Bobbio. Il complesso abbaziale inoltre ospita il Museo dell'Abbazia -raccolta di materiali archeologici e opere legate alla figura del Santo dal IV al XVIII - e il Museo della Città.
- il Duomo, la cui primitiva struttura risale al 1075, sebbene la facciata rialga al 1463. Le due maestose torri sono originali solo nella loro parte inferiore: quella di destra fu modificata nel 1532 dal Comune che vi realizzò la cella campanaria apponendovi l'orologio; quella di sinistra era la vera torre campanaria terminante su tre lati con una bifora e sul lato ovest con una monofora. All'edificio vi si accede dopo aver superato una piccola rampa di scale, risultato della sopraelevazione della pizza. Il Duomo ha pianta a croce latina con cappelle perimetrali coperte da volte a crociera e decorazioni di gusto neogotico-bizantino e affreschi trecenteschi.
- la Chiesa di San Lorenzo, le cui prime notizie risalgono al 1144. La primitiva chiesa, in parte ancora visibile sul lato sinistro della facciata, fu abbattuta ed ampliata nel 1694;
- il Convento di San Francesco, risalente al 1230, con suggestivo chiostro del XV secolo;
- il seicentesco Santuario della Madonna dell'Aiuto, edificato per conservare una preziosa immagine della Madonna ritenuta miracolosa, si presenta ad una sola navata con cappelle laterali e decorazioni pittoriche del 1912.
- il Castello Malaspina, risalente al 1304 e realizzato da Corradino Malaspina. Dell'originaria struttura rimane solo il mastio centrale a pianta rettangolare.
- il trecentesco Palazzo Alcarini, con portico ad archi gotici;
- Palazzo Olmi, nato dall'unificazione di preesistenti costruzioni tre-quattrocentesche, fu ampliato e rimaneggiato nel Settecento.
- Ponte Vecchio (anche detto Gobbo per l'irregolarità delle sue 11 campate) è uno dei simboli della città. Le prime notizie risalgono al 1196.