La splendida Villa Medicea di Lilliano, adagiata sulle colline del Chianti a pochi chilometri dal centro di Firenze, è luogo ideale per la realizzazione di cerimonie, meetings aziendali ed eventi all'insegna dell'eleganza e per apprezzare la significativa produzione di vino e di olio extra vergine di oliva provenienti dalle coltivazioni che circondano la Villa. La passione è la forza trainante che permette alla famiglia Malenchini, proprietaria della Villa da oltre due secoli, di promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale e agricolo.
La storia della Villa Medicea di Lilliano inizia intorno all'XI sec. come torre di avvistamento, ma notizie più precise si hanno a partire dal XV sec.. In tale periodo la Villa appartenne alla famiglia Giannelli del gonfalone Ferza per divenire nel 1480 di proprietà dei Guiducci ed infine dei Capponi. Nel 1646 la Villa fu acquistata dal Granduca Ferdinando II de' Medici entrando a far parte della tenuta della Villa Reale di Lappeggi denominata "Ristretto della Fattoria di Lappeggi". La Villa di Lilliano, a quel tempo chiamata "Il Palazzo della Fattoria", venne inizialmente adibita a semplice casa del fattore della vicina Villa di Lappeggi. Nel 1667 fu assegnata dal Granduca di Toscana Cosimo III al fratello Cardinale Francesco Maria de' Medici, il quale iniziò i restauri sotto la guida dell'architetto Ferri. In questo periodo la Villa subì ristrutturazioni ed ampliamenti e le fu data la forma attuale, ornandola con fontane, vasche, vasi e piante di limoni. La Villa, trasformata da semplice casa del fattore in una dimora padronale a tutti gli effetti, fu meta di ospiti illustri tra i quali nel 1709 il Re di Danimarca Federico IV. Nel 1709, per volere del Granduca Cosimo III, il Cardinale Francesco Maria sposò Eleonora di Guastalla al fine di assicurare una discendenza alla famiglia Medici che si stava estinguendo ma il Cardinale morì nel 1711 senza eredi ed i suoi beni furono venduti all'asta per pagare i debiti. Dopo alcuni passaggi di proprietà nel 1830 la Villa di Lilliano fu acquisita dalla famiglia Malenchini. La facciata principale, a mezzogiorno, è seicentesca e semplicissima, inquadrata da due torricelle e preceduta da un giardino con ninfeo. La prestigiosa fontana con cariatide fu realizzata dall'architetto Foggini ed è gemella della più nota fontana presente nel Giardino di Boboli a Firenze. Sul fianco destro del giardino si trova la limonaia. Dal cortile interno della Villa, ornato da una vasca circolare centrale, partono due ampi scaloni simmetrici che conducono alla splendida terrazza che si affaccia su Firenze. Dalla terrazza si accede ad un ampio salone un tempo adibito a granaio. Sotto la Villa, che è anche sede dell'azienda agricola Malenchini, si trovano la cantina e l'orciaia, con gli antichi orci provenienti delle fornaci dell'Impruneta e di Belmonte.
Situata nel cuore del Chianti Colli Fiorentini, l'azienda agricola Malenchini è gestita da Diletta Malenchini affiancata dall'agronomo ed enologo Stefano Porcinai. Dei 70 ettari di proprietà che circondano la Villa Medicea di Lilliano, 17 ettari sono coltivati a vigneto e 42 ettari a oliveto. Entrambe le coltivazioni sono gestite nel rispetto dell'ambiente, con riduzione dei trattamenti e delle concimazioni (Piano di Sviluppo Rurale Misura 6.2.). I vitigni coltivati sono Sangiovese, Canaiolo, Merlot e Cabernet Sauvignon. La superficie olivicola conta circa 12.000 piante in prevalenza di varietà Frantoio, Pendolino, Moraiolo e Leccino. La raccolta delle olive avviene manualmente e le olive vengono frante con estrazione a freddo entro 24 ore dalla raccolta.
La vocazione vinicola dell'Azienda Agricola Malenchini risale a più di cento anni fa: nei 70 ettari di vigneti ubicati nel cuore del Chianti, coltiva uve destinate alla produzione del Chianti, Chianti Colli Fiorentini, del "supertuscan" Bruzzico, del Vin Santo del Chianti e dell'Olio extra vergine di oliva. La passione e determinazione ed un accurato controllo sulla materia prima utilizzata sono gli ingredienti che garantiscono l'ottima qualità dei nostri prodotti sempre nel rispetto della tradizione Toscana.
‹‹ ...l'azienda della famiglia Malenchini, proprietaria della fattoria da quasi due secoli, al cui timone di comando c'è Diletta, che coordina tutti i lavori che si svolgono tra vigna ed oliveto. Grande attenzione viene prestata alla salvaguardia del territorio, tanto da seguire i metodi della coltura integrata, per un maggior rispetto dell'ambiente. Dei vini proposti quello che ci ha maggiormente convinto è il Bruzzico 2005, uvaggio di cabernet e sangiovese a saldo, dal comparto aromatico ben strutturato, che spazia da sentori fruttati a elementi speziati, con qualche inserimento di note terziarie, come tabacco. In bocca è sapido, gustoso, ricco, dai tannini sodi e ben diffusi, per un finale di godibile persistenza. Fresco e invitante anche il Chianti Colli Fiorentini 2006, più immediato e gustoso. Semplice ma dolce e gradevole il Vin Santo del Chianti Colli Fiorentini 2000. ››
I Vini d'Italia del Gambero Rosso, 2009