Da sempre legata alle vicende storiche del capoluogo toscano, Lastra a Signa cela un patrimonio naturale e artistico ai più sconosciuto, che merita di essere scoperto. La corona di verdi colline che dominano la valle dell'Arno è punteggiata da chiese di origine medievale e rinascimentale e da meravigliose ville signorili, dimore di campagna dove la nobiltà fiorentina trascorreva la villeggiatura.
Nella zona operarono pittori e architetti di fama mondiale, come Bicci di Lorenzo e suo figlio Neri, Lorenzo Monaco, Matteo Rosselli, Leon Battista Alberti, Baccio d'Agnolo, Bartolomeo Ammannati e il giovane Filippo Brunelleschi.
Lastra a Signa è tutt'ora racchiusa da mura costruite fra il 1400 e il 1426, e "collaudate" dal Brunelleschi. La cinta muraria è intervallata da sette torri e da tre porte, delle quali quella meridionale, il portone di Baccio, è abbastanza ben conservata. Le mura, di tipologia ancora medievale, sono coronate da beccatelli sorretti da eleganti mensole in pietra.
All'interno del castello di Lastra troviamo la chiesa di Santa Maria alla Lastra, del 1404, dove è conservata la venerata e antica Madonna con il Bambino (1275-1280).
Lo Spedale di Sant'Antonio, fin dall'origine destinato all'accoglienza dei viandanti, fu costruito tra il 1416 e il 1421 dai Consoli dell'Arte della Seta su testamento di Francesco di Leccio da San Miniato.