La filosofia dell'azienda Cavicchioli è tutta nella storia di una famiglia che ha saputo restare unita lavorando a un fine comune, secondo condivisi valori di serietà, impegno e competenza.
Una storia che i successori hanno fatto propria, che prosegue e si conferma ogni giorno legando tra loro passato, presente e futuro.
L'obiettivo costante resta infatti quello di valorizzare il lambrusco di qualità applicando, dove possibile, procedure avanzate che mantengano però inalterato nel tempo quel particolare "stile" Cavicchioli, testimonianza di uno spirito imprenditoriale che ama guardare avanti e rivestire di tecnica raffinata un modo antico, congenito, di fare buon vino.
Nel territorio di Sorbara e dintorni, in quella zona compresa tra il Secchia e il Panaro, e considerata Doc per la produzione del Lambrusco, la famiglia Cavicchioli possiede diversi vigneti vicino ai quali ha costruito le proprie aziende agricole.
A San Prospero, accanto alla cantina di imbottigliamento, si trova l'azienda agricola "Due Madonne", con impianti ad alta densità.
A pochi chilometri di distanza, a Staggia, opera la "Forcirola", con vitigni di Lambrusco Salamino e Lambrusco Grasparossa. Mentre a Bastiglia è situata l'azienda omonima, destinata alla vinificazione in bianco.
A queste unità produttive modenesi si aggiungono l'Azienda agricola "Castel Faglia" in Franciacorta, e la "Francesco Bellei & C." a Bomporto, entrambe specializzate nella produzione di spumante con metodo classico tradizionale.
Ad ogni sua fase, prima di essere dichiarata idonea all'imbottigliamento, ogni partita di vino viene attentamente analizzata e degustata da enologi altamente qualificati.
La costituzione della cuvée è il momento in cui si stabilisce come e in che misura le varie materie prime base di lambrusco devono essere mescolate tra di loro per dare al prodotto finale quell'impronta, quel tocco, che la distinguerà sul mercato esaltandone le caratteristiche e l'unicità.
Nella pigiatura del Lambrusco si preferisce pressare le vinacce vergini, piuttosto che quelle già fermentate, utilizzando presse soffici pneumatiche che con pressione costante separano il mosto dalle bucce dell'uva.
Le presse pneumatiche "a polmone" hanno al proprio interno un sacco di tela plasticata che viene gonfiato con aria compressa: dilatandosi, schiaccia le vinacce caricate e il liquido cola attraverso apposite fessure in vasche di raccolta. Ad ogni ciclo di pressatura, viene pesata l'uva e solamente la percentuale del 50% in mosto sarà destinata al miglior lambrusco.
Questa percentuale varia leggermente di anno in anno ed a seconda della maturazione.
Dopo essere stato rifermentato, il vino viene trasferito all'imbottigliatrice per differenziale di pressione senza l'ausilio di pompe.
L'operazione è preceduta da una filtrazione per eliminare le cellule di lieviti e batteri e per impedire l'alterazione microbica del vino.
La linea è disinfettata a vapore per ottenere un imbottigliamento sterile; in alcuni casi, per maggior sicurezza (in particolare quando i vini da imbottigliare hanno residui zuccherini), il vino viene pastorizzato: si fanno cioè passare le bottiglie piene attraverso un tunnel dove vengono investite da acqua calda e il vino viene così portato per 30 minuti alla temperatura di 50°C.
L'imbottigliatrice è detta isobarica o a contropressione, poiché porta la pressione della bottiglia vuota alla stessa pressione del vino; attraverso meccanismi e procedimenti precisissimi l'imbottigliatrice permette di non fare schiuma e di non arricchire il vino di ossigeno, salvaguardando in tal modo la qualità.
La fase di imbottigliamento si conclude con la tappatura della bottiglia che viene poi etichettata e infine confezionata per la spedizione.