Situato lungo la via Nonantolana, in provincia di Modena, Nonantola fu interessata da insediamenti abitativi sin dall'età del bronzo, quando si sviluppò la civiltà delle Terramare. Nel 182 a.C. subentrarono i Romani che ivi fondarono una colonia composta da 92 centurie (da qui, secondo alcuni studiosi, deriverebbe l'origine del toponimo). La colonia, tuttavia, venne abbandonata in concomitanza con le invasioni barbariche e le inondazioni dei fiumi che causarono un impaludamento delle terre. Ci pensarono, poi, i Benedettini a bonificare quanto era stato invaso dalle acque. Qui Sant'Anselmo fondò una chiesa ed un monastero che divenne, in breve, un importante centro di vita religiosa e culturale oltre che di lavoro. I cospicui possedimenti ed il crescente potere dell'abbazia finì per attirare su di sé le mire espansionistiche del comune di Modena, da una parte, e dei Vescovi di Bologna, dall'altra. Tra il XV e il XVI secolo inizia la decadenza dell'abbazia che passò prima ai Cistercensi e , infine, al vescovo di Modena, cui tutt'ora spetta il titolo di abate di Nonantola. La città e i suoi cittadini, inoltre, si distinsero durante la Seconda Guerra Mondiale per il decisivo aiuto dato durante le lotte di liberazione e per aver nascosto ai nazifascisti un centinaio di ebrei, aiutandoli a fuggire in Svizzera.
Siti di interesse:
- l'Abbazia di San Silvestro fu fondata nel 742 da Sant'Anselmo per volere del re longobardo Astolfo e divenne in breve tempo una delle più importanti e potenti abbazie del nord Italia. Nonostante i tanti rimaneggiamenti che si sono susseguiti nel corso dei secoli, sono ancora ben visibili i tratti peculiari dell'architettura romanica, in particolare l'uso del laterizio ed il bel portale opera di artisti provenienti dalla scuola di Wiligelmo. L'interno è diviso in tre navate da splendidi pilastri quadrilobati. Il luogo più suggestivo è senza dubbio la cripta, caratterizzata da un gioco di luce tenue che penetra a malapena da 64 colonnine sormontate da capitelli databili tra il IX ed il XIII secolo.
- il Museo Nonantolano e Diocesano di Arte Sacra, composto da due sezioni: il Tesoro Abbaziale (con la reliquia della Santa Croce, varie stauroteche ed altri pregevoli capolavori) e la sezione nonantolana (con numerose pergamene dell'Archivio, pale d'altare, paramenti e arredi sacri).
- la trecentesca Chiesa di Santa Filomena, con portico a tre archi in stile rinascimentale ed abside pentagonale;
- la Torre dei Modenesi (o dell'orologio), costruita dai modenesi nel 1261, a pianta quadrata con merlature guelfe;
- la Torre dei Bolognesi (o Rocca), costruita dai Bolognesi nel 1306, a pianta quadrata con merlatura guelfa;
- Palazzo della Partecipanza, sede dell'Archivio Storico;
- Palazzo del Comune (già Palazzo Salimbeni), facente parte in passato del complesso di un antico monastero. Vi hanno sede oltre agli uffici comunali, anche l'archivio cittadino e l'Antiquarium;
- Palazzo Previdi, con lunetta ottocentesca raffigurante dante Alighieri e Cacciaguida.