Menhir, tombe dei giganti e nuraghi, attribuiscono le origini di Monti al periodo neolitico (6000 anni a.C.). Conclusa l'età nuragica, il territorio è dominato dai romani, ai quali si contrappongono i bellicosissimi Bàlari, che dal Limbara minacciavano il transito per Olbia, porto strategico per le merci dirette a Roma.
Nel quarto secolo, la Sardegna subisce la dominazione bizantina. In questo periodo Monti sfrutta le eccellenti risorse naturali: corbezzolo, miele, mirto, sughero, richiamando religiosi, pellegrini ed eremiti che spesso vivono nelle concas, rifugi naturali di pietra, ancora visibili. Nel basso medioevo si stabilizzano in paese ordini monastici che danno inizio alla coltivazione sistematica della vite, già introdotta in Sardegna dai Fenici.
Il nome del paese appare sui documenti ufficiali nonostante i soli 188 abitanti del 1603. Con gli Spagnoli arriva il Vermentino, che trova nel territorio di Monti un habitat favorevole per i terreni di origine granitica poco profondi, molto permeabili, ricchi di potassio. La testimonianza di vecchi viticoltori bizantteris racconta i sistemi di coltura: talee del nuovo vigneto (raglia), messe a dimora nel terreno vergine appena livellato o in quello già coltivato, fatto riposare per un anno.
Vigneto allevato sempre ad alberello in monocoltura, impiantato a sesto stretto, curato a mano, chiuso dal caratteristico muretto a secco e dal cancello di legno sa jaghe.
Bandiera del territorio, il Vermentino: originario della Spagna il Listan d'Andalusia arrivò in Francia - Grosse Clarette, Alvosie d'Espagne, Piccabon - si estese nella vicina Liguria - Pizzamosca, Corbesso, Vemettino - per poi approdare in Corsica e Gallura - Vermentino.
Grazie alle cure prodigate in vigna ed in Cantina, il Vermentino nel 1975 conquista la DOC - Denominazione di Origine Controllata - e poi ancora nel 1996 la DOCG - Denominazione di Origine Controllata e Garantita.
Sardegna, nel grande vigneto in mezzo al mare, nelle terre di Gallura dove il vento è frequente, le precipitazioni superano raramente gli 800 millimetri, le temperature non sono mai inferiori agli 8° /9°, le estati particolarmente calde, e le escursioni termiche notturne notevoli.
I soci della Cantina del Vermentino, hanno impiatato e curano cinquecento ettari di vigne - Vermentino, Cagnulari, Muristello, Cabernet Sauvignon, Sangiovese, Cannonau, Carignano, Caricaggiola, Monica, Moscato in terreni a disfacimento granitico, tra i 200 e i 500 metri sul livello del mare poco profondi, molto permeabili, ricchi di potassio, a basso contenuto di sostanza organica con reazione quasi sempre acida o sub -acida, a sesti di impianto con forma di allevamento e potatura tradizionali.
Grazie alla cultura vitivinicola e la volontà degli agricoltori montini, il territorio si orna negli anni di tanti piccoli vigneti. E, ventidue lungimiranti viticoltori nel luglio del 1956 per garantire un'adeguata lavorazione delle vendemmie danno vita alla Cantina Sociale del Vermentino il cui nome rende omaggio al più nobile dei vitigni di Gallura. Oggi la Cantina è costituita da 350 soci che coltivano nei territori di Monti, Telti, Olbia, Loiri Porto San Paolo, i 500 ettari, per conferire uve selezionate base di vini eleganti, raffinati e originali. La Cantina, immersa in tre ettari di querce accoglie l'iter produttivo dalla pigiodiraspatura delicata fino allo stoccaggio in locali termocondizionati. La barricaia caratterizzata dal portale, di chiara origine aragonese marchio logo della Cantina, realizzato in granito accoglie i visitatori che vogliano conoscere l'evoluzione- in botti o tonneau, 2500-500 litri- e l'affinamento in bottiglia dei vini di eccellenza.