Capoluogo dell'omonima provincia, normalmente detta "Tuscia", Viterbo è nota anche con l'appellativo di "Città dei Papi", perché sede del papato per 24 anni, dal 1257 al 1281.
I primi insediamenti risalgono al periodo Neolitico ed Eneolitico, mentre alquanto scarse risultano le testimonianze del passaggio etrusco (a differenza di quanto invece sostenevano gli storici quattrocenteschi). Con l'occupazione romana fu costruito il Castrum Herculis per la presenza di un tempio dedicato all'eroe mitologico. Tuttavia la città medioevale trae origine da una fortificazione longobarda, posta al confine tra i possessi della Tuscia ed il ducato bizantino di Roma.
Dopo l'anno Mille l'incremento demografico rese necessaria la realizzazione di nuovi borghi fuori dal castrum longobardo ed intorno al 1090 fu prolungato l'originario tratto di mura.
Dalla metà del XIII sec. Viterbo raggiunge il massimo della grandezza poiché diversi papi la scelsero come propria residenza e sede di conclavi.
Dal punto di vista architettonico, Viterbo non subisce trasformazioni fino al XVI sec., quando il fitto tessuto medievale è interrotto dalla nascita di residenze nobiliari. Tra XVIII e XIX sec. i più importanti interventi riguardano edifici di carattere pubblico: costruzione del nuovo Palazzo Apostolico (1779) e del Teatro dell'Unione (1854).
Il Palazzo Papale, eretto sul colle di San Lorenzo, come residenza-fotezza dei pontefici, fu ultimato nel 1266; la facciata, preceduta da un'ampia scalinata e sormontata da merlature, si apre con sei bifore unite da una cornice in risalto. La prospettiva è completata da una bella loggia gotica.
Particolarmente suggestiva l'odierna Piazza del Plebiscito, la cui creazione risale alla seconda metà del Duecento. Sulla piazza si affacciano il Palazzo dei Priori (risalente al 1264, ampliato nel 1448), con l'elegante portico e giardino interno, il Palazzo del Governatore, il Palazzo del Podestà (con la slanciata Torre dell'Orologio), l'antica Chiesa di Sant'Angelo (1145) e le vecchie carceri. Numerosi i palazzi medioevali, rinascimentali e seicenteschi sparsi nel centro storico e in modo particolare nei quartieri San Pellegrino e Pianoscarano: Palazzo degli Alessandri, Palazzo dei Gatti (XII sec.), Palazzetto Poscia (XIV sec.), Palazzetto Mazzatosta, Palazzo Farnese, Palazzo del Drago (XV sec.), Palazzo Chigi (XVI sec.), Palazzo Brugiotti (XVII sec.), sede del Museo della Ceramica.
Numerose e tutte di pregevole fattura le fontane tra cui quelle di piazza della Morte (1200), piazza Fontana Grande (1206), piazza S. Faustino (1251), Pianoscarano (1367), piazza della Rocca (XVI sec.), piazza delle Erbe (1621), piazza del Gesù (XVII sec.), Palazzo dei Priori (XVII sec.). Sempre a Viterbo, nella frazione di San Martino al Cimino, da visitare, contiguo all'Abbazia cistercense, il Palazzo dei Pamphili (XVII sec.) e il caratteristico centro storico seicentesco con le famose "case a schiera", uno dei primi esempi di urbanistica popolare.