Capoluogo dell'omonima provincia, ancora oggi chiamata Sabina, Rieti sorge proprio nel centro geografico della penisola (umbiliculus Italiae), lungo la fertile pianura Reatina alle pendici del Terminillo ed atraversata dalle acque del fiume Velino.
Anticamente la piana era occupata dalle acque del Lacus Velinus e fu bonificata già in epoca romana, dirottando le acque in territorio umbro, dove formano ancora oggi la cascata più alta e famosa d'Europa: la Cascata delle Marmore.
L'area fu abitata sin dall'Età del Ferro e solo successivamente fu conquistata dai Sabini, assoggettati, poi, dai Romani nel 290 a.C. ad opera del console Mario Curio Dentato. Seguì, quindi, le sorti di Roma, dal periodo d'oro dell'Impero fino al lento decadimento e le successive e disastrose invasioni barbariche.
Rieti divenne libero comune nel 1178 e da fu sempre schierata a fianco del papato nelle controversie con il potere secolare. Un periodo fondamentale per l'espansione della cittadina è sicuramente il duecento, con l'edificazione di numerosi edifici pubblici e religiosi e la ricostruzione delle mura. Durante i secoli XV e si ebbero le dispute territoriali con l'Abruzzo per questioni di confine e con Terni per la cava delle Marmore.
In stile romanico, la Cattedrale di Santa Maria Extra Moenia è a tre navate con facciata a capanna e splendido portale Duecentesco. All'interno sono conservati notevoli capolavori artistici, tra cui segnaliamo un affresco di Antonazzo Romano, una statua di Santa Barbara scolpita da Giovannantonio mari su disegno del Bernini ed una tela di Andrea Sacchi.
Il campanile è scandito da finestre monofore, bifore e trifore e decorato da ornamenti in cotto. Adiacente alla Chiesa si trova il Battistero esagonale decorato da affreschi di diversi periodi, tra cui il Giudizio Universale e gli episodi della vita di San Giovanni Battista.
Meritano di essere visitate, inoltre, le Chiese gotiche duecentesche di San Francesco (con affreschi del Trecento), di San Domenico e di Sant'Agostino (con un affresco di Liberato di Benedetto da Rieti); la settecentesca Chiesa di San Ruffo, nella quale si ammira una bella tela caraveggesca dello Spadarino, l'Oratorio di San Pietro Martire, istoriato con affreschi raffiguranti il Giudizio Universale, eseguiti da Lorenzo e Bartolomeo Torresani (1552 - 1554), la Chiesina di San Pietro Martire a via delle Molina (con superbo soffitto intagliato e dorato e tele di Ascani Vincenzo Manenti), la Chiesa di Sant'Antonio Abate, con facciata di Giacomo Vignola, la Chiesa di Santa Scolastica, di Francesco Fontana, con tela di Andrea Sacchi ed il neoclassico Palazzo Ricci, di Giovanni Stern.
Infine, non possiamo tralasciare i resti del ponte romano lungo il fiume Velino, le mura medievali che ancora cingono un lato della città di Rieti e sulle quali insistono alcune porte d'ingresso (Porta d'Arci, Porta Aringo, Porta Conca, Porta Cintia e Porta Romana), il Monumento alla Lira, realizzato dalla fusione di due milioni e duecento mila monete da 200 lire e rappresenta l'Italia turrita che sostiene una grossa moneta da una lira, e il Teatro Vespasiano, costruito verso la fine del 1800.