Comune della pianura bresciana, Verolanuova ha legato la sua storia e le sue fortune alla famiglia dei Gambara, feudatari per investitura imperiale di un feudo che giungeva fino ai confini dell'Oglio. Per questo motivo, infatti, la struttura urbanistica del paese è molto simile a quella di una piccola capitale, con interessanti e pregevoli gioielli artistici ed architettonici. A cominciare dal Castel merlino, struttura tre-quattrocentesca, rimaneggiata nel Cinquecento, prima residenza dei Gambara, che conserva ancora i resti del ponte levatoio, due camini e la facciata est (priva di merlature) dell'originaria struttura.
Palazzo Gambara (oggi sede del Municipio) è il risultato di una serie di modifiche operate probabilmente tra il XVI ed il XVIII secolo.
Tra gli edifici religiosi menzioniamo la Basilica Romana Minore di San Lorenzo (XVII secolo), che custodisce due preziose tele di Giambattista Tiepolo raffiguranti la "Caduta della manna" e il "Sacrificio di Melchisedec", commissionati da Gian Francesco Gambara ed eseguiti, forse, tra il 1735 e il 1740. Inoltre La Chiesa della Disciplina, prima parrocchiale del paese nonché cappella gentilizia dei Gambara, al cui interno è custodita la tomba del conte Nicolò Gambara, generale dell'esercito dell'imperatore Carlo V, e Palazzo Maggi, nella frazione di Cardignano, composto da unità residenziali e corti rustiche.