Comune della provincia di Brescia, la storia di Roncadelle risente della vicinanza e del forte legame col capoluogo di provincia, anche quando nel 1800 divenne comune autonomo. Sotto la dominazione longobarda fu costituita una "curtis regia", ossia un importante centro di produzione agricola appartenente alla corona, solo in parte coltivato a prati e vigne, utilizzato soprattutto come riserva di caccia e come provvista di legname per la corte ducale di Brescia. Ereditata dal re Desiderio nel 756, la corte di Roncadelle fu donata al nuovo monastero femminile di San Salvatore (in seguito dedicato a Santa Giulia).
Il toponimo deriva dal latino "runcare", ossia smuovere, dissodare il terreno per la coltivazione.
I più interessanti edifici storici di Roncadelle sono la chiesa parrocchiale, costruita nel XV secolo e ampliata nei secoli XVI - XVII e XX, che contiene dipinti del Romanino, del Paglia e del Cattaneo; il castello (ora palazzo Guaineri) eretto dai Porcellana all'inizio del Quattrocento ed ampliato alla fine del Seicento dai Martinengo Colleoni. Altre costruzioni di un certo interesse sono la villa Savoldo (primi anni del XVII secolo), le cascine storiche intorno al centro abitato, l'antica osteria e la chiesetta rurale di Santa Giulia, con dipinti di squisita fattura.