Comune della provincia di Brescia, noto soprattutto per la lavorazione del marmo, sorge nell'area pedemontana immediatamente a est del capoluogo. La tradizione vuole che il toponimo derivi dal leggendario re Zato, vissuto nella zona a est di Brescia; tuttavia, l'ipotesi più plausibile è che derivi da "Curtis Vetus" o "Regiadum", vale a dire il luogo in cui sostava l'impeatore durante i suoi viaggi diplomatici.
L'area fu abitata sin dalla Preistoria, come attestano i ritrovamenti di scheletri e vasellame in alcune grotte, oggi andate perdute per lo sfruttamento di alcune cave limitrofe. In ogni caso i reperti sono oggi conservati presso il Museo di Storia Naturale di Brescia.
L'attuale borgo nasce nel Medioevo, quando il vescovo di Brescia, Landolfo, donò alcune terre ai monaci benedettini del monastero di Sant'Eufemia per bonificare quelle terre. Il borgo rimase sotto la giurisdizione del Monastero di Sant'Eufemia fino al 1299 quando il vescovo Berardo Maggi con decreto dichiarò la nascita del nuovo comune.
L'edificio più rappresentativo della città, è sicuramente il Santuario di Valverde, ricostruito nel XVII secolo con annesso oratorio romanico divenuto cappella, che presenta affreschi dei secoli XIV-XVI.
Di grande impatto scenografico è Villa Avogrado-Fenaroli, risalente al 1500 e ristrutturata nel Settecento dall'architetto Giovan Battista Marchetti.
menzioniamo, infine, la Pinacoteca Internazionale di Arte Evolutiva ed il Convento di San Pietro in Colle, dotato di una biblioteca con manoscritti antichissimi.