Comune della provincia di Brescia, situato su di una collina in prossimità del capoluogo di provincia, in posizione strategica lungo le vie di comunicazione per Mantova, Castenedolo (il toponimo deriva con molta probabilità dai numerosi castagneti che caratterizzavano i territori circostanti) sorge in un'area abitata sin dal periodo romano. Possedimento dei vescovi bresciani fino all'XI secolo, divenne libero comune nel XIII secolo; passò, poi, a Pandolfo Malatesta ed al conte di Carmagnola.
Capodimonte è la frazione più importante e popolosa di Castenedolo. Qui la nobile famiglia dei Longhena edificò la propria villa, rimaneggiata nel Settecento in stile neoclassico, con un ampio parco e sale affrescate.
La Parrocchiale di San Bartolomeo venne edificata tra il 1803 ed il 1840 su disegno del Donegani, per sostituire la precedente costruzione distrutta dal sisma del 1799. E' a pianta ellittica con un'unica navata ed all'interno sono conservate importanti opere d'arte di Hayez, il Moretto, Gandino, Paglia, Jacopo Palma il Giovane, affreschi di Giuseppe Teosa e l'altare maggiore del Vantini.
Di fronte alla Parrocchiale sorge quella che fu la Chiesa della Disciplina di San Rocco e San Sebastiano, edificata nel XVI secolo, soppressa nel 1797 sotto Napoleone ed attualmente utilizzata come sala civica.
Menzioniamo, infine, anche il Palazzo Durante (ora Geroldi) ed il Palazzo Belpietro (già Carmagnola).