Comune in provincia di Messina, sorse nel Tardo Medievo come feudo degli Spadafora. Con molta probabilità nelle acque antistanti il paese nel 36 a.C. avvenne la famosa battaglia di Naulochus in cui Ottaviano sconfisse Pompeo. Il toponimo deriva da "venetico", il fiore blu del giacinto.
Il paese è dominato dall'imponente castello quattrocentesco ed in buono stato di conservazione fino agli inizi del XX secolo, quando fu gravemente danneggiato dal sisma che colpì la città di Messina nel 1908.
La Chiesa Madre risale ai primi anni del XVI secolo e conserva al suo interno uno splendido dipinto della Madonna del Rosario, opera di Gaspare Camarda del 1605, incorniciato da una cornice marmorea con i 15 Misteri del Rosario, di Filippo Tancredi (XVIII secolo). Il transetto destro è arricchito da una bella "Adorazione dei Magi", opera di Francesco Di Bonaiuto, 1532.
Nella piazza, davanti alla Chiesa Madre, zampilla una fontana che venne eretta dagli Spadafora e ne reca infatti gli stemmi di famiglia.