Situata su una collina affacciata sul golfo omonimo, secondo la leggenda Carini fu fondata da Dedalo, col nome di Hyccara, in menoria del figlio Icaro. Fu distrutta dagli ateniesi nel 415 a.C. e successivamente conquistata dai Fenici, dai Romani, dagli Arabi e dai Normanni. Divenne, poi, feudo dei Chiaramonte, dei Moncada e dei La Grua-Talamanca.
L'abitato è dominato dal castello, già maniero durante il periodo normanno, e profondamente rimaneggiato nei secoli successivi. Al castello è legato il dramma della baronessa di Carini, Laura Lanza di Trabia, uccisa dal proprio padre nel 1563. Al piano terra si trova il Salone delle Derrate, trasformato poi in biblioteca, con due begli archi in pietra quattrocenteschi sostenuti da un robusto pilastro. Al piano superiore è da ammirare il bel soffitto ligneo a cassettoni (XV sec.) del Salone delle Feste, con motivi decorativi a stalattiti, tipici del gotico catalano; da qui si accede alla torre quadrangolare ingentilita da una bifora e coronata da mensole a decorazioni vegetali che scandiscono tutta una serie di caditoie.
Tra i monumenti religiosi menzioniamo la Cattedrale dell'Assunta, totalmente rimaneggiata nel XVIII secolo, al cui interno è conservata una preziosa tela di Alessandro Allori (1578), l'Oratorio del Santissimo Sacramento, realizzato a fianco al Duomo nel XVI secolo, con una pregevole decorazione in stucchi, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, chiesa dell'ex convento dei Cappuccini, e la Chiesa di San Vito, di origine trecentesca.