Comune della provincia di Livorno, situato nel basso Valdarno, Collesalvetti è menzionato per la prima volta in un documento ufficiale del 1272 come "Collis Salvecti". Sorge in un’area abitata sin dal periodo Etrusco-Romano, come testimoniano i resti di una "mansio" romana rinvenuta nel 1989/1990 in località Torretta e risalente al I secolo d.C..
Nel corso del Medioevo la località andò spopolandosi a causa del progressivo diffondersi delle paludi dovuto alle continue piene dell'Arno e alle conseguenti alluvioni. Il periodo della dominazione pisana si protrasse fino al XIV secolo, quando ebbe inizio l'espansione territoriale della potente città di Firenze che condusse, nel 1554, alla conquista definitiva dell'intero contado pisano, del quale Collesalvetti faceva parte. I Granduchi de' Medici, saliti al potere in Firenze, estesero la propria giurisdizione anche al borgo di Collesalvetti che, grazie agli interventi granducali in favore di una significativa bonifica delle terre paludose, cominciò a ripopolarsi.
Da visitare l’acquedotto Leopoldino, che con i suoi 18 km di lunghezza attraversa l’intero territorio con arcate a volte vertiginose, la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, al cui interno è possibile ancora ammirare il più antico organo positivo ottavino della Toscana, realizzato tra il XVI ed il XVII secolo, e l’Eremo della Sambuca, di cui si hanno notizie sin dal 1238.