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  • Cantina Valtidone Emilia Romagna

    Nel 1966 nasce la Cantina Valtidone e sceglie come motto per i propri vini "Classici attuali". E' una cooperativa di agricoltori, oggi i soci sono circa 330 e conferiscono alla Cantina ben 90.000 quintali di uva (dei quali oltre l'80% è DOC), circa un...

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Cantina Valtidone Emilia Romagna

Produzione Vini di Qualità Sauvignon Gutturino Malvasia Bonarda Barbera Pinot Piacenza Emilia Romagna Italia

Contatti

Borgonovo Val Tidone Via Moretta, 58 +39 0523 862168 +39 0523 864582

Descrizione

Nel 1966 nasce la Cantina Valtidone e sceglie come motto per i propri vini "Classici attuali". E' una cooperativa di agricoltori, oggi i soci sono circa 330 e conferiscono alla Cantina ben 90.000 quintali di uva (dei quali oltre l'80% è DOC), circa un quarto dell'intera produzione piacentina. Questo progressivo sviluppo si basa sulla costante ricerca della qualità e sull'assoluta serietà commerciale.

Le uve provengono tutte dalle zone collinari. Il che significa minore resa e maggiore qualità.

Gli agronomi della Cantina lavorano fianco a fianco con gli agricoltori, aiutandoli a produrre uve di alta qualità.
Il miglioramento tecnologico non si ferma però alla coltivazione, ma comprende le delicate fasi della vinificazione e dell'invecchiamento.

La valle dei vini.

La Valtidone possiede le caratteristiche più idonee pe la produzione di vini di pregio.

Terreni collinari, un'altitudine media di 180 metri, esposizione a sud e a sud est. La vite era gia' conosciuta tra il 2000 ed il 700 a.C.: lo testimoniano il rinvenimento di tracce di vinaccioli e radici di viti fossili.
Saserna, un imprenditore agricolo etrusco, nell 200 a.C., produceva e offriva agli ospiti il "Kilkevetra", il vino di bosco dell'Appennino Piacentino.

In epoca romana i vigneti della zona acquistarono grande credito. Famoso l'intervento di Cicerone che, davanti al Senato, accusò Lucio Calpurnio Pisone, suocero di Giulio Cesare, di bere troppi calici del famoso vino di Placentia. A Croce S.Spirito, nel 1878, venne rinvenuto nel Po il famoso boccale d'argento Gutturnium, un particolare calice per il vino con il manico.

La Tabula Alimentaria Traianea, il più antico e maggiore documento epigrafico bronzeo romano, racconta come la vite era coltivata e quale succo "divino"se ne ricavava.

Una fama che, nel corso dei secoli, non ha mai abbandonato la Valtidone: i suoi vini erano sulla tavola di principi e condottieri, da Alberto Scoto ai Visconti a Bartolomeo Colleoni.

Papa Paolo III Farnese mandava appositamente a prenderli per la sua mensa. Attorno alla fine del Duecento venivano esportati addirittura in Francia.

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