La Cantina Tudernum nasce nel 1958, quando 54 viticoltori si associarono per vinificare e commercializzare in forma cooperativa le proprie produzioni. Dai pochi ettari iniziali, il "parco vigneti" della cantina Tudernum ha raggiunto circa 650 ettari negli anni '75-'95. Nel 1995 è iniziato il processo di riposizionamento della Cantina che ha portato agli attuali 350 ettari. Tale processo è parte integrante della strategia di rivalutazione della produzione della Cantina ed ha segnato l'inizio di una nuova fase per i Vini Tudernum.
Mentre i vigneti realizzati negli anni '70 erano caratterizzati da larghi sesti di impianto e da varietà altamente produttive, per quelli reimpiantati a partire dai primi anni '90 sono state utilizzate varietà sia tipiche della zona (Grechetto, Sangiovese, Sagrantino) che internazionali (Merlot, Cabernet Sauvignon, Chardonnay) con maggiori connotazioni qualitative. I nuovi vigneti sono tutti meccanizzabili, segno dell'attenzione che la Cantina ha sempre dedicato alle innovazioni tecnologiche del settore. Il cambiamento del mercato del vino, sempre più orientato al "bere meno ma meglio", ha portato la Tudernum a puntare sull'eccellenza e sul rapporto qualità - prezzo.
Anche dal punto di vista strutturale la Cantina Tudernum ha vissuto 3 fasi fondamentali parallelamente alle politiche produttive perseguite: la fase di costituzione, identificabile nella parte "vecchia" della Cantina, con le vasche di stoccaggio in cemento (capacità di 200 - 300 hl.), disposte su due piani (di cui quello interrato garantisce tutt'oggi condizioni ideali di temperatura e umidità); fase di miglioramento qualitativo (anni '70) in cui la Cantina ha provveduto ad incrementare le capacità di stoccaggio, e sono comparsi i grandi serbatoi in vetroresina e acciaio (con capacità di 750 - 1800 e 5.000 ettolitri); fase di consolidamento del nome Tudernum (dalla fine degli anni 90 in poi) che ha visto la Cantina munirsi di serbatoi in acciaio di minori dimensioni (50-80-100 ettolitri) e realizzare un locale per l' affinamento dei vini in botti di legno e barriques.
Le tecnologie di cantina sono avanzate a pari passo con gli altri cambiamenti; si è quindi passati da metodologie di pressatura e torchiatura delle uve più energiche agli attuali sistemi di pressatura soffice e discontinua, abbinati a vinificatori per le uve rosse di dimensioni minori, che permettono la lavorazione anche di piccole partite di uve selezionate. Agli inizi del nuovo millennio, dopo circa 15 di "lavorazioni esterne", la Tudernum ha poi "riportato" in sede l'imbottigliamento, con la realizzazione di un moderno impianto in grado di confezionare tutti i formati di bottiglie oltre alle confezioni "bag in Box".
Gli ultimi 15 anni si sono anche distinti per la costante ricerca delle uve autoctone del territorio. In collaborazione con l'Università degli Studi di Milano sono stati completati studi per identificare il Grechetto di Todi originale, caratterizzato da una qualità superiore e caratteristiche uniche rispetto alle altre varietà Umbre. In seguito a questo successo ha preso il via un nuovo studio per identificare il Grechetto Nero di Todi e poter far ritornare questo splendido prodotto sul mercato.
Oggi la Cantina Tudernum continua a seguire la via tracciata all'inizio degli anni novanta: ricerca scientifica, miglioramenti strutturali ed investimenti volti all'ottenimento della più alta qualità. Iniziative fondamentali per una compagnia attenta ai cambiamenti di un mercato sempre più informato ed esigente. I critici e le realtà del settore hanno gia riconosciuto la qualità dei vini della Tudernum.
Ad oggi la Cantina Tudernum è distribuita, oltre che in gran parte del nostro territorio nazionale, in più di 20 nazioni nel mondo rappresentando con orgoglio il territorio e le tradizioni della Regione in cui è nata.