Vipiteno (Sterzing in tedesco) è un attivo centro commerciale della Val d'Isarco, in provincia di Bolzano, dominato dal Monte Cavallo a ovest e da Cima Gallina a nord-est, attraversato dal fiume Isarco, ad appena 15Km dal passo del Brennero. E' una località molto apprezzata per l'ampia e variegata offerta turistica: passeggiate all'aria aperta lungo i ben segnalati sentieri montani, escursioni di diversa difficoltà verso il Monte Cavallo, sci, snowboard, ciaspolate e slittino (l'impianto di Monte Cavallo offre la pista da slittino più lunga d'Italia); ma anche tante opere architettoniche , testimoni nei secoli del ruolo centrale ricoperto da Vipiteno sia dal punto di vista commerciale che politico, nonché del fervore economico e culturale che ha caratterizzato la vita dei suoi abitanti.
In merito all'origine del toponimo, registriamo due diverse teorie: secondo alcuni, infatti, deriverebbe da Sterlz o Starz, un pellegrino storpio, immortalato anche nello stemma cittadino; secondo altri, invece, da un'ipotetica fonderia di sesterzi (da cui, per assonanza, Sterzing) situata nei pressi della romana Vipitenum.
L'area fu abitata sin dall'epoca preistorica. Nel 15 a.C., in seguito alla conquista romana ad opera di Druso, fu realizzata la stazione militare di Vipitenum; nel VI secolo si stanziarono nella Val d'Isarco i Baiuvari, provenienti dalla Baviera, che disboscarono le terre ed edificarono i primi masi. In epoca medievale, il nuovo insediamento conobbe una rapida fioritura, in virtù della sua favorevole posizione geografica, a breve distanza dalle principali vie di comunicazione e dai valichi di frontiera. Per tale motivo Mainardo II del Tirolo, nel 1280, per contrastare le mire dei vescovi di Bressanone e mantenere sotto il suo controllo la Val d'Isarco, fece edificare le mura cittadine, concedendo agli abitanti privilegi per attività commerciali, mestieri e strade; le entrate aumentarono notevolmente in concomitanza con l'inizio sia delle attività estrattive nelle miniere di argento e piombo che dell'attività alberghiera, incentivata dal passaggio di pellegrini, viandanti, corrieri e commercianti. La città fu arricchita di palazzi, edifici pubblici e monumenti. Fu annesso all'Italia in seguito alla Prima Guerra Mondiale.
Siti di interesse:
- la Stele di Mitra, rinvenuta nel 1589 e risalente al periodo della conquista romana; nel 1797 fu trasferita ad Innsbruck, prima, ed a Vienna, poi. Oggi è conservata presso il Museo Archeologico di Bolzano, dopo che il Governo italiano ne ha chiesto la restituzione a quello austriaco, mentre una copia è esposta nel cortile del Municipio di Vipiteno.
- la pietra miliare romana, rinvenuta nel 1979, è conservata nel cortile interno del municipio;
- la Torre delle Dodici, o Torre Civica, è il simbolo della città. Fu edificata nel 1468-1472 e separa la Città Vecchia dalla Città Nuova. L'attuale aspetto, con tetto a doppia falda e frontoni di pietra gradonati risale al 1867, dopo che un rovinoso incendio distrusse l'originaria guglia in legno.
- il Municipio, costruito tra il 1468 ed il 1473, conserva all'interno pregevoli capolavoro d'arte. Interessante è la Sala del Consiglio, interamente rivestita in legno, con travi a vista.
- il Palazzo dell'Ordine Teutonico, in origine un ospizio fondato nel 1241 fu affidato all'Ordine Teutonico nel 1254 e lo trasformò in una commenda, mantenendolo fino al 1805.
- il centro storico, con le belle facciate dei palazzi, i balconi fioriti ed i caratteristici erker;
- la Chiesa parrocchiale di Nostra Signora delle Paludi, grandioso ed imponente edificio tardo-gotico, realizzato nel XV secolo e successivamente barocchizzato. Il coro, invece, risale al precedente edificio in stile gotico. Impressionante è l'altare ligneo, capolavoro scultoreo di Hans Multscher, le cui pale sono oggi conservate presso il Museo Multscher e Civico di Vipiteno.
- l'Ospizio cittadino e la Chiesa di Santo Spirito, complesso edificato per volontà dei cittadini nel 1399; gli affreschi della chiesa sono opera di Giovanni di Brunico;
- la Chiesa barocca di Santa Margherita (XVII secolo);
- la seicentesca Chiesa di Santa Maddalena dei Cappuccini, con una pala d'altare di Joseph Renzler;
- la Chiesa di Santa Elisabetta, nel Palazzo dell'Ordine Teutonico, a pianta ottagonale, con pala d'altare ed affreschi di Matthäus Günther di Augsburg;
- l'orrido Gilfenkamm-Cascate di Stanga;
- il mulino Wolfen;
- il Museo Multscher ed il Museo Civico, entrambi ospitati presso il palazzo dell'Ordine Teutonico. Il Museo Multscher, in particolare, conserva parti del grandioso altare, composto da quattro grandi pale, per la chiesa di Vipiteno ed a ragione considerato il massimo capolavoro del pittore.