Vandoies (Vintl in Tedesco) è una pittoresca località turistica della provincia di Bolzano, situata all'imbocco della Val di Fundres e facente parte del comprensorio turistico Gitschberg-Jochtal. Per la sua natura incontaminata, i verdi prati, gli scorci pittoreschi ed i fitti boschi, Vandoies è particolarmente apprezzata dagli amanti della montagna e delle escursioni: una fitta rete di sentieri, infatti, vi condurranno verso punti molto panoramici, come la terrazza soleggiata della Val Pusteria, rifugi montani, conche vallive, laghi e ghiacciai. La meta più ambita, riservata ad alpinisti esperti, è il Gran Pilastro (3510 metri). La vicinanza ai maggiori comprensori sciistici della zona, infine, accontenterà anche gli appassionati di sport invernali.
Il toponimo, attestato già nel 994, deriverebbe dal latino "vannitoria" da "vannus" (conca).
Sebbene l'area di Vandoies fosse interessata da insediamenti umani sin dall'epoca preromana, furono i Bavari ad occupare in maniera stabile tutto i territorio comunale, a partire dal VII secolo. Vandoies di Sopra apparteneva alla circoscrizione giudiziaria di Brunico, mentre Vandoies di Sotto a quella dei vescovi di Bressanone. Dopo l'annessione del Tirolo alla Baviera (1805), il tribunale di Vandoies di Sotto passò sotto il controllo del tribunale di Rodengo; il comune nacque ufficialmente solo nel 1929, dalla fusione dei vecchi comuni di Vandoies, Vandoies di Sopra, Valarga e Fundres.
Siti di interesse:
- la vecchia parrocchiale di Sant'Urbano, risalente al XIV secolo;
- la nuova parrocchiale, intitolata all'Annunciazione, realizzata in stile barocco nel 1763;
- la Chiesa di San Martino a Fundres, di cui si ha notizia sin dagli ultimi anni del Trecento, ed interamente ricostruita nei primi dell'Ottocento.
- la parrocchia tardo-gotica di Vandoies di Sopra (XV secolo), dedicata a San Nicolò, fu barocchizzata nel 1749. L'affresco sulla parete esterna, raffigurante San Cristoforo, risale al XV secolo.
- la Chiesa di San Tommaso, a Vallarga, di cui si ha notizia sin dal 1188; fu interamente ricostruita nella seconda metà del XVIII secolo in stile barocco.
- il Museo del Loden;
- il Biotipo Ilstener Aue.