All'imbocco della Val Pusteria, su un altopiano soleggiato tra i fiumi Rienza e Rio Valles, Rio di Pusteria (Mühlbach in tedesco) è una nota località turistica della provincia di Bolzano che ha mantenuto intatto negli anni il suo sapore medievale, valorizzando, al tempo stesso, le ricchezze architettoniche ivi presenti che rivelano l'importanza economico-strategica rivestita nei secoli passati dal paese, sede di mercato sin dal 1269. Il centro storico, infatti, presenta le tipiche stradine e vicoli di fattura medievale su cui si affacciano edifici nobili e borghesi.
Circondata da imponenti vette alpine, gli appassionati delle escursioni e di una vacanza un po' più dinamica potranno qui trascorrere piacevoli momenti all'aria aperta; numerosi e ben tenuti sentieri montai conducono agli alpeggi ed ai masi dove poter assaporare gustose pietanze tipiche locali. In inverno, invece, le piste della vicina area sciistica Gitschberg-Jochtal faranno la gioia di tutti gli amanti della neve.
Il toponimo, attestato già nel 1050, deriverebbe dai termini tedeschi "mühle" (mulino) e "bach" (torrente).
La sua posizione strategica, al confine tra le contee di Tirolo e Gorizia, è tutt'ora evidenziata dalla presenza della Chiusa di Rio Pusteria, simbolo del paese.
Siti di interesse:
- la Chiusa di Rio Pusteria, antica dogana dei principi di Tirolo, situata all'imbocco occidentale della Val Pusteria. Il complesso attuale venne eretto ex novo tra il 1458 ed il 1480, per volontà del duca Sigismondo, in sostituzione della preesistente dogana, già menzionata nel 1269 e situata un po' più ad ovest. La struttura muraria a pianta irregolare con torri angolari tonde, due porte turrite sulla strada, costruzioni residenziali, doganali e di servizio e con la cappella, adempiva alle funzioni difensive, a quelle di passaggio doganale e sede del grado inferiore del giudizio. Nonostante la progressiva perdita di importanza, la Chiusa venne ridotta a rovina solo dopo un incendio del 1809.
- la parrocchiale di Sant'Elena, risalente al XIII secolo con affreschi del XV secolo;
- la Cappella di San Floriano, a due piani, situata accanto alla chiesa parrocchiale, risalente al XV secolo. Durante gli ultimi lavori di restauro sono stati riportati alla luce numerosi scheletri, statue, monete ed iscrizioni di epoca romana;
- la Chiesa tardo-gotica di San Ruggero, le cui vetrate ritraggono la serva Katharina Lanz, l'eroina locale che difese tenacemente le mura della chiesa con un forcone da fieno, durante l'attacco delle truppe napoleoniche nel 1797;
- la seicentesca Cappella del Santo Sepolcro;
- la parrocchiale di sant'Andrea, risalente al 1341, con campanile, cupola ottagonale e vetrate ad arco acuto risalenti al XV secolo, mentre l'interno è in stile neo-gotico;
- la parrocchiale di San Giacomo, in stile tardo-barocco con campanile gotico;
- i bunker di epoca fascista.