Comune della provincia de L'Aquila, situato nella valle Peligna, Sulmona è una ridente cittadina, patria, oltre che dei confetti, apprezzati anche all'estero, del famoso poeta latino Ovidio ("Sulmo mihi patria est" - Sulmona è la mia patria - scriveva). Fondata, secondo la tradizione da Solimo, compagno di Enea, l'antico "oppi dum" italico, le cui vere radici vanno forse cercate sulle alture del Colle Mitra, ove una poderosa cinta di mura poligonali testimonia la presenza di un insediamento fortificato preromano, è però menzionato per la prima volta da Tito Livio solo al tempo della seconda guerra annibalica. Entrò nell'orbita di Roma dopo la guerra Sociale del 90 a.C.. Sotto la dominazione normanna furono realizzate imponenti opere, come l'acquedotto, e la città fu sede di un giustizierato e di un'università di diritto canonico. La sconfitta di Corradino di Svevia e l'ascesa degli Angioini furono gravide di conseguenze per la ghibellina Sulmona; ciò nonostante, la persistente crescita demografica portò alla formazione di nuovi borghi e quindi all'ampliamento della primitiva cerchia muraria, che conferì al centro storico cittadino la forma attuale.
Numerosi sono i siti di interesse della città. Tra questi menzioniamo:
- il santuario di Ercole Curino, che fino a poco tempo fa era indicato come la casa del poeta Ovidio;
- l'acquedotto svevo, costruito nel 1256 da re Manfredi;
- l'Eremo di Celestino V, situato alle pendici del monte Morrone, risalente al XIII secolo, e che custodisce la memoria del frate eremita Pietro da Morrone, divenuto, poi, papa Celestino V;
- la Badia Morronense, situata poco fuori dal centro cittadino, è un complesso abbaziale dei Celestini dalle forme imponenti, fondato da papa Celestino V;
- le antiche porte di accesso alla città (porta Iapasseri, porta Molina, porta Pacentrana, porta Saccoccia, porta Romana e porta della Tomba);
- la Chiesa di Santa Chiara, splendido esempio di barocco abruzzese, di origini duecentesche ma ricostruita nel 1711;
- la Chiesa dell'Annunziata, dall'imponente facciata che racchiude vari stili architettonici (tardo-gotico, rinascimentale e barocco), affiancata dalla torre campanaria cuspidata alta 65 metri;
- l'antica Chiesa di San Francesco, dal portale tardo-gotico e l'interno in stile barocco;
- la Cattedrale di San Panfilo, di remote origini e rimaneggiata nei secoli successivi a seguito dei gravi danni riportati dai numerosi terremoti; del periodo romanico rimangono l'esterno delle absidi, il doppio colonnato della navata centrale e la cripta: il portale è del 1391 ed all'interno è possibile ammirare pregevoli affreschi quattrocenteschi, un crocifisso ligneo del Trecento, un coro settecentesco ed il sarcofago del vescovo de Petrinis del 1422.
- la Chiesa della Santissima Trinità, dalla facciata leggermente arretrata rispetto al piano della strada;
- la Chiesa di Santa Maria della Tomba, dalla facciata a coronamento orizzontale, tipicamente abruzzese, ed uno splendido portale tardo-gotico;
- il Teatro Comunale Maria Caniglia, uno dei più importanti della regione;
- la Fontana Sant'Agata.