E' un comune della provincia de L'Aquila, situato alle pendici del Monte Calvario e domina l'altopiano del Quarto grande. Sebbene il toponimo sia menzionato per la prima volta solo nell'XI secolo, il ritrovamento di tombe risalenti al III secolo d.C. dimostra come l'abitato fosse stato fondato dai Romani. Tra il X e l'Xi secolo è testimoniata la presenza di un piccolo borgo fortificato, attorno al quale, nei secoli successivi, si svilupparono varie abitazioni. Dopo il terremoto del 1456 e grazie al governo illuminato di Vittoria Colonna, ha inizio un periodo particolarmente florido per il paese che si arricchisce di numerosi e pregevoli capolavori d'arte che rendono questo luogo un esplosione di stile barocco e rinascimentale.
Tra i tanti monumenti che abbelliscono Pescocostanzo, menzioniamo:
- la Collegiata di Santa Maria del Colle (XIV-XV secolo), con un magnifico soffitto a cassettoni dorato e dipinto che copre tutta la navata centrale, un battistero in marmi policromi ed una statua del Duecento;
- la Chiesa di Gesù e Maria, fondata nel 1611, ricca di stucchi e pregevoli marmi e con un altare maggiore disegnato da Cosimo Fanzago;
- la Chiesa di Santa Maria del Suffragio dei Morti, con portale seicentesco e soffitto a cassettoni;
- l'ex Monastero di Santa Scolastica (1624), disegnato da Cosimo Fanzago, dalla scenografica facciata;
- la duecentesca Chiesa di Sant'Antonio Abate, che svetta su uno sperone roccioso dove in origine andò sviluppandosi il borgo;
- la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, antecedente al 1508;
- la Chiesa di Santa Maria del Carmine, risalente al 1645;
- Palazzo del Governatore;
- la cinquecentesca fontana maggiore;
- il Palazzo Comunale con torre campanaria;
- i numerosi palazzi nobiliari, prevalentemente in stile barocco, dai ricchi portali e balconi in ferro battuto, come Palazzo Sabatini, Palazzo Coccopalmeri (XVII secolo), Palazzo Colecchi (1771), Palazzo Grilli (XVI secolo), Palazzo Mansi (XVI secolo), Palazzo Cocco, Palazzo De Capite (1850), Palazzo Ricciardelli (XVI secolo), Palazzo Mosca (1564), Casa Rainaldi.