Comune in provincia di Genova, situato in Val d'Aveto, nei pressi del fiume omonimo, a circa mille metri sul livello del mare, Santo Stefano d'Aveto è famoso sin dagli anni Cinquanta come stazione sciistica, dotata di impianti all'avanguardia e di sistemi di innevamento artificiale.
Il paese è caratterizzato dalla presenza di un istituto di origine pre-romana, generalmente riscontrabile in Trentino Alto Adige, ed unico esempio in Liguria: la Comuneglia. Consiste nel diritto comune di tutti i cittadini sulla proprietà di un determinato tratto di suolo e sui proventi dello stesso.
I primi insediamenti risalgono al periodo preistorico; la zona, tuttavia, fu ben presto apprezzata per la favorevole posizione geografica: per l'altezza che voleva dire maggiore protezione dagli attacchi nemici e per la vicinanza con le regioni limitrofe. La Lombardia, l'Emilia Romagna, la Toscana ed il Piemonte hanno come fulcro comune la zona di Santo Stefano, ciò ha permesso la creazione di una riconosciuta tradizione culturale che accomuna le province di Genova, Piacenza, Pavia ed Alessandria. Santo Stefano fu a lungo sotto il dominio dell'Abbazia di San Colombano e nel XII secolo fu ceduto da Federico Barbarossa ai Malaspina che edificarono sul territorio circostante numerosi castelli e fortezze. I Fieschi acquistarono il feudo sul finire del XV secolo e lo conservarono finché nella prima metà del XVI secolo; a seguito della congiura contro i Doria, fu acquisito da questi ultimi. Seguirono anni di contrasti e malcontenti causati dal malgoverno dei Doria che sfociarono verso la fine del XVIII secolo in una vera e propria insurrezione popolare.
Il paese seguì negli anni successivi le sorti dei comuni limitrofi: inglobato nel Regno di Sardegna dopo il Congresso di Vienna e nel nuovo Regno d'Italia.
Da vedere:
Il santuario della Madonna di Guadalupe, il cui culto si è diffuso in Italia grazie all'opera dei Padri Gesuiti. L'edificio, costruito nei primi anni del XX secolo in stile gotico toscano, presenta tre navate e un'elegante facciata policroma, è situato poco fuori il centro abitato. Conserva un dipinto raffigurante la Madonna di Guadalupe, donato dal cardinale e segretario di Stato Giuseppe Maria Doria Pamphilj. Secondo una leggenda il dipinto fu portato dall'ammiraglio Giovanni Andrea Doria, nipote del celebre Andrea Doria di Oneglia, sulla sua galea durante la battaglia di Lepanto nel 1571.
Il castello posto al centro di una vallata alle pendici del monte Maggiorasca a poca distanza da Santo Stefano. La struttura, secondo alcune fonti, sarebbe stata costruita prima del XII secolo. E' citato in un documento storico del 1164 in cui l'imperatore Federico Barbarossa cedeva il feudo ed il castello di Santo Stefano ai Malaspina. Alla fine del XV secolo fu venduta ai Fieschi e a metà del XVI secolo fu ceduta all'ammiraglio Andrea Doria rimanendo in possesso della famiglia fino al 1797, anno in cui avvenne la soppressione dei feudi imperiali per volere di Napoleone. Oggi appartiene al Comune. Nata come dimora nobiliare, fu modificata nel XVI secolo. Ha forma pentagonale irregolare con agli angoli dei bastioni cuneiformi.