Il toponimo è espressione della venerazione degli abitanti del paese nei confronti di San Giusto, da loro eletto santo patrono. Comune in provincia di Torino il cui abitato si stende su una zona pianeggiante sulla sinistra orografica del torrente Orco, è caratterizzato da una struttura armonica, con molti parchi e case disposte in maniera ordinata, dotate di attigui giardini. Alcuni edifici rurali sono di origine settecentesca mentre molte case sono state edificate a partire dalla metà dell'Ottocento.
San Giusto è un comune di recente istituzione: originariamente costituiva una frazione del vicino comune di San Giorgio. Nel 1778, dopo lunghi anni segnati da contrasti sociali e religiosi con quest'ultimo e da episodi entrati ormai nella storia, Vittorio Emanuele III decretò la scissione in due centri autonomi. San Giusto conquistò prima l'autonomia amministrativa, poi ottenne non senza difficoltà una propria parrocchia. Relativamente alla fase storica anteriore a questa le notizie sul territorio sono purtroppo molto limitate: è giunto a noi solamente un atto, risalente al 1180, attestante la cessione da parte dei Conti di San Martino ai cavalieri Templari di alcuni terreni.
Da vedere:
La parrocchiale dei Santi Fabiano e Sebastiano, in stile barocco, fu edificata dalla fine del XVII secolo alla fine del XVIII sul luogo in cui si trovava una preesistente cappella dedicata agli stessi santi. L'edificio presenta una facciata arricchita da colonne e campanile situato in posizione arretrata. All'interno sono presenti stucchi e pregevoli decorazioni. Conserva un'icona settecentesca ed un altare in marmo policromo risalente al 1771. La sacrestia risalente al Settecento con volta
affrescata possiede arredi d'epoca, quadri ed un Crocifisso risalenti al Settecento.
La chiesa di San Giacomo di Ruspaglia.
La cappella dei Marengh, costruita nel 1804 in onore della Vergine Addolorata dal Petrini, fu restaurata ed arricchita di stucchi e dipinti.
Il palazzo municipale.
L'abbeveratoio in pietra datato 1606.