Comune in provincia di Torino, situato a ridosso dell'altopiano delle Vaude, al confine con il Canavese, San Francesco al Campo è attraversato dai torrenti Banna e Fisca e comprende la Riserva Naturale della Vauda.
La zona fu abitata sin dalle epoche più risalenti: il rinvenimento di numerosi reperti riconducibili al V secolo a.C. prova la presenza dei Salassi, mentre altre tracce di epoche diverse, in quantità maggiori, relative al II secolo d.C., testimoniano la presenza dei Romani. I primi abitati dell'altopiano della Vauda risalgono al periodo altomedievale in cui il territorio era possedimento di Arduino. Nel XIII secolo i Marchesi del Monferrato occuparono la Grande Vauda fino alla fine del Duecento, epoca in cui Giovanni I del Monferrato sposò una Savoia. Alla morte di questo la sposa, Margherita, regnò personalmente e riuscì a far riconoscere alla casa sabauda diritti sull'intero territorio. Durante la guerra tra Francia e Spagna nel corso della prima metà del XVI secolo queste terre furono invase dai Francesi.
Da vedere:
La parrocchiale di San Francesco con facciata sormontata da un timpano, suddivisa in due piani, è arricchita da nicchie ospitanti statue e colonne. È affiancata da un possente campanile a base quadrata, quasi totalmente inglobato nella struttura della chiesa. La torre non è affatto monotona così com'è scandita da riquadri di dimensioni diverse, dalla presenza di un orologio e di una cella campanaria arricchita da colonne. L'interno, con abside circolare, è riccamente decorato da stucchi ed affreschi.
La chiesa della Madonna Assunta con facciata a vela, sormontata da un timpano e preceduta da un porticato ad archi. Il campanile, inglobato nella struttura, è a base quadrata e sormontato da una cuspide, alla cui base, a spezzare la continuità della struttura, un piccolo ballatoio.
La cappella di Sant'Anna.
La chiesa di San Gerolamo.