Situata sulla costa adriatica e bagnata dai fiumi Ausa e Marecchia, Rimini è da anni la città balneare per eccellenza, con i suoi 15km di spiagge, la città del divertimento sia diurno che notturno.
Fondata dai Romani nel 268 a.C. quando il Senato di Roma mandò 6000 coloni per impiantare il nuovo insediamento che fu chiamato Ariminum, dal nome del fiume Marecchia (Ariminus).
I primi tempi fu una colonia strategica. Poi (90 a.C.) divenne municipium; infine una fiorente città dell'Impero romano, munita di un grande foro (piazza Tre Martiri), due vie centrali, il cardo maximus (via Garibaldi e via IV Novembre) e il decumanus maximus (corso d'Augusto), un grande anfiteatro (solo il Colosseo aveva maggiori dimensioni) sempre affollato e monumenti trionfali: il Ponte di Tiberio, l'Arco di Augusto. Infine una rarità: la domus del chirurgo, l'unico ambulatorio medico al mondo dell'antica Roma arrivato miracolosamente integro al 2000 dopo Cristo. Fra le grandi opere decise dal Senato di Roma figurano anche le due strade consolari: la via Flaminia e la via Emilia. La prima collega Roma a Rimini e termina all'Arco di Augusto. La via Emilia parte dal ponte di Tiberio e corre per 100 km fino a Piacenza.
Nel XII secolo Rimini diventa Comune e nel 1204 il cuore pulsante della città si trasferisce in piazza Cavour, dove cominciano i lavori di costruzione del Palazzo Comunale (l'Arengo).
Con l'avvento della potente famiglia Malatesta (famiglia citata anche da Dante nella Divina Commedia, esattamente nella notissima e tragica scena di Paolo e Francesca), Rimini si arricchisce di importanti monumenti. Il Castel Sismondo (1437) è il classico maniero rinascimentale. Progettato dallo stesso Sigismondo che ebbe fra i consulenti Brunelleschi, fu costruito facendo radere al suolo un intero quartiere molto popoloso; del castello-fortezza, simbolo di potere, oggi rimane solo il nucleo centrale.
Il Tempio Malatestiano, capolavoro del rinascimento, è uno stupendo incompiuto che racconta la storia d'amore fra Sigismondo e la sua giovanissima amante, diventata poi la terza e ultima moglie Isotta Degli Atti. Sigismondo fece realizzare quest'opera (prima rimaneggiando, poi demolendo una chiesa francescana) con l'idea che dovesse diventare un mausoleo per sé e per Isotta. Candido e ieratico con la facciata di marmo, firmata da un gigante della storia dell'architettura, Leon Battista Alberti, il Tempio Malatestiano contiene una serie di cappelle e di tesori: un Crocefisso di Giotto, un affresco di Piero della Francesca, i preziosi bassorilievi degli angeli che suonano su sfondo blu.
Interessante è anche la Chiesa di Sant'Agostino, uno dei gioielli del centro storico. Da vedere per gli affreschi dei pittori della Scuola riminese del Trecento che, nell'abside e nella cappella del campanile, raccontano episodi della vita di San Giovanni Evangelista e della Vergine. Una curiosità: a svelarli sotto gli stucchi e gli affreschi settecenteschi, fu il terremoto del 1916. Allora non riconosciuti di grande valore, si salvarono perché vi si identificò il ritratto di Dante. L'esterno della chiesa rivela l'originario stile gotico.