Il toponimo è di origine romana e si deve ad una pietra miliare indicante la distanza dal capoluogo regionale, Aosta, denominato Augusta Praetoria, ove probabilmente si trovava un punto di sosta: ad nonum lapidem. Il comune si trova nella media Valle sulla sinistra della Dora Baltea che lo separa da Fénis. Offre interessanti escursioni su stradine sterrate, prati e boschi, come l'itinerario che conduce da Saint-Barthèlemy, attraverso la piccola località di Porliod, fino al pianoro di Champcombre. Il percorso consente di godere della splendida vista offerta dalle cime delle Alpi Graie.
Il paese ha origini molto antiche: a valle della frazione di Lignan sono stati rinvenuti reperti risalenti all'Età del Bronzo e del Ferro che lasciano ipotizzare la presenza di un abitato a pianta di forma ellittica e di un santuario. Vestigia ritrovate nei pressi dell'antico castello di Pilato, tra cui monete e medaglie, provano la presenza dei Romani. Documenti storici attestano l'esistenza della parrocchiale di Nus sin dall'anno Seicento. Fu sede dall'XI al XVII secolo di una delle più importanti ed antiche famiglie feudali valdostane, i signori di Nus, ai quali si deve la costruzione dei due castelli: quello di Pilato, di cui rimangono oggi solo poche tracce, e quello in collina, meglio conservato. Negli anni in cui il centro fu sotto il dominio dei seigneurs de Nus fu fondata anche la parrocchia di Saint-Barthèlemy e fu edificato un ospizio, che, tuttavia, già nel 1413 risulta da documenti storici essere in rovina. Sempre durante la dominazione dei signori di Nus, nel XIV secolo, fu costruito il Ru de Joux, un canale di irrigazione che conduceva l'acqua dal torrente Saint-Barthèlemy ai pascoli di Nus e Verrayes ed il santuario di Cuney nel 1661. Il feudo passò ai Savoia allorché, nel 1736, l'ultimo dei de Nus, Giorgio Filiberto Maria, morì senza lasciare eredi maschi.
Da vedere:
La parrocchiale di Sant'Ilario, costruita su un preesistente edificio risalente al XII secolo, fu citata per la prima volta in un documento ufficiale del 1153. Il primitivo edificio presentava tre navate con abside centrale e due piccole absidi semicilindriche ai lati. Sono visibili tracce di ristrutturazioni intervenute nel corso del XV secolo. L'edificio attuale fu costruito alla fine del XIX secolo e presenta una sola navata e pianta a croce latina. Conserva all'interno un Cristo crocifisso del XIV secolo, nonchè tele risalenti ai secoli XVIII-XIX.
La chiesa di Saint Barthèlemy, attestata nel 1153, fu ristrutturata nel XIX secolo. Presenta un portico, particolare architettonico caratterizzante un tempo la maggior parte delle chiese valdostane, ha pianta a croce latina. Al suo interno un altare ligneo dorato e intagliato risalente con molta probabilità alla fine del Settecento, una tela raffigurante il santo patrono, risalente al XX, un Cristo crocifisso e due angeli del XVIII secolo, un dipinto raffigurante la Pietà del 1851. Da questa chiesa provenivano una statua raffigurante San Pietro ed una croce in argento risalenti al XV secolo, ora situate in un museo di arte sacra allestito negli anni novanta del Novecento.
La cappella dedicata a San Giovanni Battista. Fu citata in un documento ufficiale già nel 1236, ma l'edificio attuale è stata costruito al principio del XVIII secolo. All'interno un altare settecentesco. Il castello di Nus eretto nel XIII secolo, anche se una parte, ormai crollata, probabilmente risaliva al XI-XII secolo. L'edificio, più volte modificato nei secoli XIV e XV, assunse l'aspetto attuale solo nel 1595, anno in cui fu eretta la torre circolare. All'interno affreschi forse ottocenteschi rappresentanti scene religiose.
I ruderi del castello di Pilato. Sembra che il procuratore romano in viaggio verso la Gallia, dopo la condanna all'esilio da parte dell'imperatore Caligola, si fosse fermato a Nus ospite di un amico. Sul luogo, nel XIV secolo, fu edificato il castello, abbandonato due secoli dopo, allorchè, a seguito di un incendio, i signori di Nus furono costretti a trasferirsi nel castello situato in collina che attualmente è ancora visibile. L'edificio, a pianta rettangolare in pietra a vista con torri cilindriche ai lati, in origine aveva tre piani. Attualmente rimangono solo tre muri perimetrali e talune ornie in pietra lavorata, nonchè due torri angolari.
La casa a schiera del 1700 ad Saquignod, la casa del 1672 a Lignan, la casa del 1596 a Rovarey e le case rinascimentali a Petit-Fènis.